Alex Gravina: “Italpol sponsor dell’Avellino, per il closing serve tempo”

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Claudio De Vito – “Saremo sponsor da subito, ma per entrare in società serve tempo e vogliamo farlo con le idee chiare”. Parola di Alex Gravina, che insieme al gruppo Italpol del quale fa parte anche il fratello Giulio ha salvato l’Avellino da una penalizzazione sempre più probabile in attesa di definire la trattativa societaria per l’ingresso a maggioranza.

Oggi scade il termine per pagare stipendi e contributi relativi alle mensilità di gennaio e febbraio e Italpol Vigilanza contribuirà in maniera sostanziosa con una sponsorizzazione che sa di antipasto al piatto ricco previsto ad aprile. Ma rispetto al quale Alex Gravina, anche giocatore e vicepresidente della Italpol Calcio a 5 capolista in C1, non si sbilancia.

“Ci siamo presi almeno altri trenta giorni per capire la fattibilità dell’operazione – ha spiegato a Irpinianews uno dei quattro fratelli Gravina che nell’azienda di famiglia riveste il ruolo di responsabile commerciale – la prossima settimana sarò a Milano, a partire dall’altra mi concentrerò su questa trattativa scendendo anche due volte a settimana ad Avellino per incontrare i consulenti di Walter Taccone. Vogliamo capire bene la situazione. Non è detto che entreremo in società, vedremo”.

Insomma il gioco delle parti. Tutto come da copione in una trattativa nella quale finora la famiglia Gravina ha preferito tenere il profilo basso a livello mediatico. “Non cerchiamo pubblicità – ha sottolineato Alex – vogliamo soltanto il bene dell’Avellino e delle nostre aziende. Abbiamo lavorato sottotraccia e nei prossimi giorni valuteremo bene come muoverci”.

Non è bastata la due diligence articolata e dettagliata delle scorse settimane che Alex Gravina ha condotto con il suo pool di professionisti in prima linea rispetto al fratello Giulio. C’è bisogno di tempo e di nuove verifiche. Sta di fatto che finora l’Avellino con il suo commercialista Pasqualino Vuolo ha soddisfatto ogni tipo di richiesta dell’acquirente, che potrebbe fare il suo ingresso nel club rilevando dalle mani di Walter Taccone il 90% delle quote.

“Siamo originari della Campania, di Casalvelino, ci piace il calcio e mio nonno simpatizzava per l’Avellino in Serie A” ha confessato Alex, illustrando soltanto uno (e forse il meno incisivo) motivo dell’interesse per l’Unione Sportiva 1912. C’è dell’altro, come la costruzione del nuovo stadio che decollerebbe con l’affaire Italpol. Che non ha smesso di avanzare salvando l’Avellino da una sanguinosa penalizzazione.