Irpinianews.it

Al Vanvitelli di Lioni settimana dedicata alla legalità

Settimana tutta dedicata alla legalità quella appena trascorsa all’IISS Vanvitelli di Lioni con un nutrito programma che ha coinvolto tutte le classi dei tre plessi dell’Istituto.
Gli eventi rientrano in un ciclo di iniziative che l’IISS Vanvitelli ha deciso di portare avanti per costruire una “scuola della legalità”, organizzate dalla Funzione Strumentale Area 3, Prof.ssa Anna Basso, d’intesa con il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Lucido, che ha precisato: “Per ricordare la volontà di un impegno civile da parte del mondo della scuola, al fianco di quanti si spendono quotidianamente contro ogni forma di criminalità e per l’affermazione della cultura della legalità, la nostra scuola ha pensato di dedicare ai ragazzi una settimana di riflessione ricca di interventi ed incontri con esperti dei vari settori, con attività susseguitesi dal 18 al 22 Marzo, e con ulteriori appuntamenti in Aprile”.

Agli alunni delle classi prime e seconde è stato riservato all’inizio della settimana un momento di riflessione sulla tematica della legalità attraverso la visione del film “Le mafie dopo la mafia” di Aldo Zappalà, cui i ragazzi hanno risposto con sorprendente serietà e consapevolezza.

Le classi quinte di tutti gli indirizzi, invece, martedì 19 marzo, anniversario della morte di Don Peppe Diana, sono state protagoniste di un incontro con il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Avellino Tenente Del Vecchio nell’ambito del Progetto siglato tra il MIUR e la GDF, attraverso il quale 7 istituti della provincia di Avellino sono stati selezionati per trattare il tema della Legalità Economica.

I partecipanti, particolarmente interessati, in un clima di grande accoglienza e cordialità, hanno rivolto domande al Tenente in merito alle attività svolte dalla GDF, in particolare sulle sostanze stupefacenti, la falsificazione dei prodotti e delle banconote, ma anche sulle modalità di arruolamento nell’Arma.

L’incontro del giorno successivo, riservato alle classi quarte, con Don Aniello Manganiello, è stato denso di emozione e di profonda condivisione. Definito prete anticamorra, prete di strada, prete di frontiera e persino prete laico, Don Aniello non si riconosce in un nessuno di questi appellativi, perché, come dice lui, “io sono semplicemente un sacerdote e quello che ho fatto e farò rispecchia la mia vocazione e rientra solo nei compiti affidatimi dal Signore con la sua chiamata”. Il sacerdote, parroco di Scampia per 16 anni, già ospite del Vanvitelli lo scorso anno, molto apprezzato dai ragazzi per la sua intensa carica umana, stavolta non era solo: era infatti accompagnato da Ciro, testimone di quel mondo illegale tanto combattuto da Don Aniello e dal quale il ragazzo è riuscito a dissociarsi grazie all’impegno, alla fede e all’aiuto dell’amico sacerdote. Anche in questa occasione, le curiosità dei tanti ragazzi sono state soddisfatte in modo diretto, aperto, sincero, molto empatico da Don Aniello, che insiste come proprio dai giovani debba partire il senso più profondo della legalità, in un momento storico in cui “cadere” è più facile che “rialzarsi”.

Ancora, tutte le classi terze dell’istituto hanno partecipato all’incontro di prevenzione primaria con la dott.ssa Pina Pedicini, responsabile del programma terapeutico della comunità di recupero della “Casa sulla roccia”, di Avellino, accompagnata da Valentina, Cristian e Luca, ragazzi ex tossicodipendenti che hanno voluto raccontare la loro testimonianza, il loro recupero, il loro reinserimento nella società. Ognuno ha raccontato la sua storia, dolorosa e disperata, storie diverse eppure uguali, unite dal filo conduttore della profonda solitudine che li ha spinti a rifugiarsi nell’illusorio benessere della droga. Il messaggio che ribadiscono questi tre testimoni è quello di una luce in fondo al tunnel chiamata speranza; speranza nel futuro, liberi dalle dipendenze; speranza di essere accettati dalla società; speranza di vivere il più lontano possibile dall’illegalità, dal malaffare, dal mondo balordo che hanno conosciuto in passato. Valentina, ad esempio, ha ripreso gli studi, perché, come diceva il magistrato Nino Caponnetto ” L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.

Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza di vivere nella legalità, anche con i piccoli gesti quotidiani. I tre ragazzi hanno infatti sottolineato che “spetta ai giovani scegliere se vivere nella legalità o meno, se essere onesti oppure no. La vita è tutta un susseguirsi di scelte, basta solo capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che non lo è”.

Ma l’esperienza umana dei ragazzi del Vanvitelli non termina qui: assisteranno infatti il prossimo 16 aprile ad una rappresentazione teatrale dal titolo “Varietà di vita”, proposta e realizzata dagli ospiti della “Casa sulla Roccia”, al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino.
Per concludere il ciclo, sempre le classi quinte hanno incontrato i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, per approfondire il tema della legalità.
Sono intervenuti il giovanissimo ma altrettanto autorevole Comandante della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, Capitano Alessio Gallucci, accompagnato dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Lioni, Maresciallo capo Giuseppe Francesco Volpe.
Il momento di riflessione, già sperimentato con successo lo scorso anno scolastico, ha mirato a promuovere la cultura della legalità e a diffondere la conoscenza dell’istituzione militare.
Ad aprire ogni incontro è stato il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Lucido, che, in quest’ultima occasione, ha sottolineato l’importanza del lavoro di vigilanza svolto dai Carabinieri per l’incolumità dei cittadini ed ha invitato i ragazzi a distinguersi nella società proprio attraverso il rispetto di quelle regole che rendono civile un popolo.

A conclusione di uno degli appuntamenti, il Preside Lucido ha citato Corrado Alvaro “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile.”

Exit mobile version