Irpinianews.it

“Anziani umiliati al pronto soccorso del Moscati, abbandonati sulle barelle: meglio morire che entrare in quel Lazzaretto” La denuncia di una paziente avellinese/VIDEO

“Al pronto soccorso del Moscati ho visto anziani umiliati, abbandonati sulle barelle, denudati: meglio morire che entrare in quel Lazzaretto” La terribile denuncia di una signora avellinese
 
“Voglio denunciare tutto quello che ho vissuto al pronto soccorso dell’Ospedale Moscati, sono scioccata perché ho trovato persone senza cuore, ho pregato tanto, avrei preferito morire piuttosto che restare la dentro.
Gli anziani venivano aggrediti verbalmente e insultati solo perché si lamentavano per il dolore. C’era una signora che chiedeva di mangiare, era da tre giorni senza cibo.
Altri anziani completamente nudi sulle barelle per ore. Anche io avevo freddo ma nessuno mi considerava. Un infermiere mi ha offeso più volte urlandomi di mettere il pannolone”.
Sono solo alcuni passaggi dell’intervista a una signora di Avellino, ricoverata al pronto soccorso di Avellino per problemi cardiaci.
Ha vissuto ore infernali ma ha deciso di raccontare tutto e di denunciare l’accaduto per amore delle persone anziane che ha visto soffrire.
La signora ha preferito mantenere per ora l’anonimato, possiamo solo dirvi che è una stimata professionista della nostra città. Per questo motivo il nostro inviato Enzo Costanza non ha inquadrato il volto e ha modificato la sua voce.
Una situazione assurda al pronto soccorso, con tanti anziani abbandonati sulle barelle per giorni interi, poiché il reparto geriatria dell’ospedale è chiuso
“Ero in un lazzaretto, alla fine sono tornata a casa e si sono dimenticati anche di togliermi gli elettrodi, li avevo ancora appiccicati al corpo sono stata trattata come una barbona”
Dichiarazioni gravissime, corroborate anche da tante denunce del Nursind, il sindacato degli infermieri avellinesi.
Se tutto questo corrisponde al vero come mai la magistratura non interviene? Come mai la direzione non fornisce risposte e giustificazioni?
 
Servizio Enzo Costanza #CiVuoleCostanza

Exit mobile version