Dopo la positiva amichevole dello scorso mercoledì contro Scafati, il team irpino è tornato a calcare il parquet del Giacomo Del Mauro. Nell’ultima settimana si è discusso e parlato molto, sono arrivate le transazioni con Zanelli, che si è accasato a Ferrara e con Victor che in questi mesi non ha lasciato traccia della sua presenza in biancoverde. In molti vedono il posticipo di Capo d’Orlando tappa fondamentale per questa squadra ed in particolare per coach Boniciolli. Vincere significherebbe dare un taglio alle polemiche e allo sconforto, portando serenità nell’ambiente e permettere a tutto lo staff tecnico di preparare con tranquillità il match salvezza con Livorno del 18 febbraio e sarebbe una bella iniezione di fiducia. L’ultimo incontro disputato a Biella ha lanciato però preoccupanti segnali di allarme. La squadra nei primi 15 minuti ha giocato bene, trovando ottime conclusioni al tiro. Poi, inspiegabilmente c’è stato un blocco totale. Di questo sono state complici le iniziative di Gaines, che hanno portato Avellino a meno dieci subendo un parziale di 23-6. La stessa cosa è accaduta nell’ultimo quarto. Sul meno dieci i ragazzi in biancoverde hanno letteralmente mollato, riuscendo nel record negativo di mettere a segno appena 7 punti nell’ultimo e decisivo parziale e subendone 24. La poca voglia o capacità di combattere è la cosa in assoluto più preoccupante di questa squadra. Stranamente Boniciolli, un combattente nato che ci mette tanta passione, non è riuscito a trasmettere la sua voglia ai componenti della sua squadra. Si molla troppo in fretta e troppo facilmente. La Scandone ha perso la sfida a rimbalzo nettamente e l’unica nota positiva del match in Piemonte è stato il ritorno al ‘goal’di Lisicky. La guardia della Pennsylvania è tornata a sporcare la retina, con le sue conclusioni dalla distanza. Un contributo importante, che nelle ultime giornate era mancato. Da rivedere il solito Darby, ma anche Zimmerman dovrà fare di più. A Capo d’Orlando, smaltita la delusione delle Finale Eight di Coppa Italia, si pensa alla gara con Avellino. Per la dirigenza paladina una vittoria potrebbe significare la quasi certa salvezza e giocare senza troppi pesi il girone di ritorno. C’è attesa per vedere lo scontro tra i due leader della classifica cannonieri del campionato italiano, Ramel Curry e Alvin Young vero trascinatore dell’Orlandina. Il giocatore irpino mette a segno 20,5 per allacciata di scarpa, mentre il siciliano lo precede con 22. Nella gara di andata l’avellinese mise a segno solo 11 punti in 21 minuti a causa dei problemi muscolari che lo hanno perseguitato in fase di preparazione. Mentre l’americano dell’Upea ne segnò 25 vedendo il canestro da ogni posizione. Avellino in Sicilia troverà un avversario in più, Herve Tourè. L’ala francese al PalaBigi è sembrato il fratello o la brutta copia di quello vero. Probabilmente nella sua testa c’erano stati troppi pensieri, visto che il trasferimento a Milano sembrava cosa fatta. Ma il momento, visti i guai fisici che riguardano Bulleri, Tourè resta a Capo d’Orlando. I tifosi sperano di rivederlo volare sopra al ferro come fatto fino a questo momento. Ad Avellino è giunta l’ora di cambiare mentalità, la trasferta siciliana non è assolutamente proibitiva. Per salvarsi bisogna cominciare a vincere in trasferta, altrimenti sarà davvero, ma davvero tutto più difficile.(di Giovanni La Rosa)