AVELLINO- Due auto per decifrare la dinamica di quello che e’ accaduto lo scorso 19 gennaio, intorno alle 20:35, in Via Basile, quando e’ stato ferito alla schiena il diciannovenne Luigi Valente, figlio del piu’ noto Carmine, detto Caramella, in carcere dal 14 ottobre 2019 e condannato in primo grado per essere uno dei promotori del Nuovo Clan Partenio. Le due nuove tessere che i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, coordinati dalla Procura, hanno aggiunto al mosaico sono legate proprio a due vetture , che entrano in scena nelle ore successive e immediatamente compatibili a quella del fatto criminoso del 19 gennaio. Tutto emerso nell’ambito dei primi accertamenti da parte dei militari dell’Arma sul ferimento. Intanto va fatta una premessa, per ora il fascicolo riunito dei due ferimenti, quello avvenuto ai danni di Luigi Valente e il 21 gennaio il ferimento ai danni di Ezio Peluso, è contro ignoti. Non ci sono indagati e rispetto alle circostanze nuove emerse ci sono solo ipotesi. Che però potrebbero aiutare a decifrare quanto e’ avvenuto, dal momento che il racconto dei protagonisti non sembra molto preciso, anzi potrebbe aver omesso qualcosa. La prima stranezza riguarda i cellulari. Non lo aveva in suo possesso Luigi Valente, che lo avrebbe perso nelle fasi concitate di quella serata, non lo avevano i due amici che sono giunti per soccorrerlo e che avrebbe dovuto incontrare a cena. Tutto quello che e’ stato ricostruito finora ha portato alle perquisizioni eseguite stamattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino.
LE PERQUISIZIONI
Il decreto di perquisizione firmato dal Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e dai due sostituti che coordinano le indagini sul ferimento di Luigi Valente e Antonio Peluso, i pm Teresa Venezia e Paola Galdo. Quello eseguito all’alba dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, quelle eseguite nei confronti di otto persone, tra cui ci sono gli stessi Luigi Valente ed Ezio Peluso, il circolo New Yuppidu di Via Basile, gestito da una persona vicina a Peluso, ed abitazioni a Mercogliano, Capriglia e a Rione Mazzini e Parco Castagno. Si cercano tracce utili, anche perché dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino sono già emersi alcuni elementi, riportati nel decreto di perquisizione eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo in una serie di annotazioni dei militari. I due elementi più importanti riguardano una vettura in uso ad un familiare di Luigi Valente e quella in uso ad un altro soggetto con precedenti, giovane ma già noto alle cronache nelle ultime settimane.
LE DUE AUTO E I SOSPETTI DEGLI INQUIRENTI
La sera dell’agguato a Luigi Valente all’appello manca un suo familiare, che non era al Pronto Soccorso del Moscati ne’ successivamente al Comando Provinciale dei Carabinieri. Un elemento che induce al sospetto e ad indagare da parte dei militari del Nucleo Investigativo. Così si scopre che lo stesso, la domenica sera, aveva chiesto ad un’officina di riparare un danno allo sportello della sua vettura. Vengono raccolte immagini e video delle fasi dell’arrivo della vetture e delle manovre vicino allo sportello, a cui era seguita la riparazione. Non ci sono ogive né la prova che il danneggiamento fosse direttamente riconducibile ad un colpo di arma da fuoco. Ma neppure il contrario. Ad insospettire i militari c’era la circostanza legata all’urgenza di lasciare la vettura in officina di domenica sera alle 22:30. Ma per ora è solo questo. L’auto poteva essere quella sera in Via Basile? Per il momento non si puo’ affermare con certezza. Le indagini continuano. C’ e’ una seconda auto. Ed un secondo soggetto che entra in scena nelle investigazioni. Al suo nome si giunge incrociando dati informativi e controlli eseguiti sul territorio e quella sera si trova nei pressi del circolo di Via Basile. Anche in questo caso i Carabinieri lavorano a capire se quella sera potesse stare nella zona. Lo fanno ricostruendo il percorso della sua vettura. A quanto pare parcheggiata proprio nella zona alle spalle del circolo in un orario compatibile con quello in cui è avvenuto il ferimento. Una coincidenza? Solo un caso? Per ora sono solo ipotesi, indizi e qualche riscontro non certamente decisivo. Ma utile a far scattare le perquisizioni di questa mattina ed inquadrare i fatti legati al ferimento di Valente. La svolta e’ piu’ vicina. Aerre
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