Operatori sanitari nel mirino negli ultimi giorni ad Avellino. Due episodi uno dopo l’altro fanno alzare la tensione. Domenica mattina, aggressione nei confronti degli operatori dell’emergenza territoriale da parte di un paziente e dei suoi familiari durante l’intervento di soccorso del 118. Poi, a distanza di 24 ore, un’infermiera è stata aggredita mentre svolgeva la sua attività al triage del pronto soccorso. Una paziente ha incominciato a tirarle i capelli in modo violento e a graffiarle il collo. Un giorno di prognosi per infortunio sul lavoro il referto.
Si dice amareggiato per quanto successo il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Moscati”, Renato Pizzuti, mentre il segretario regionale Fesica Confsal del comparto della vigilanza privata e segretario provinciale di Avellino, Lorenzo Tramaglino, ritiene sia necessario attivare in pronto soccorso un presidio di polizia.
“Nei nosocomi episodi come questi sono ormai all’ordine del giorno e, purtroppo, come all’Ospedale Moscati, molti comportamenti sono alimentati da un’utenza costretta a fare i conti con disservizi dovuti alla carenza di risorse destinate alla sanità. E’ chiaro che ciò non giustifica simili azioni, che vanno severamente punite, ma oggi il dato reale è questo e se c’è continua violenza ai danni degli operatori sanitari, attivare un presidio di polizia diventa – conclude Tramaglino – una priorità”.
Ecco, invece, quanto dichiarato da Pizzuti in un video
“Sono profondamente amareggiato, in questi ultimi due giorni si sono verificati episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari che non sono giustificabili, proprio per il lavoro che svolgono nell’emergenza”.
“Ci sono stati episodi che hanno rigaurdato sia il 118 sia il Pronto Soccorso, che hanno messo in pericolo l’incolumità dei nostri operatori – continua il manager – questi avvenimenti non sono più accettabili, soprattutto in un contesto sanitario dove si lotta per la vita e contro il tempo per intervenire tempestivamente. E’ di questa mattina la notizia che in Gazzetta Ufficiale sono state previste ulteriori misure che aggravano le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari. Non più due ma cinque gli anni di detenzione per gli autori di questi atti violenti. Inoltre, salgono del 50% i posti di polizia attivi h24. Mi auguro che ci sia una sensibilità diffusa tra la popolazione affinché non si ripetano più episodi simili” conclude.