Di seguito la nota della Fp Cgil sull’aggressione occorsa all’agente della Polizia Penitenziaria di Avellino all’interno del carcere di Bellizzi:
Un agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Avellino è stato aggredito da un detenuto. Il fatto è accaduto lunedì pomeriggio.
Si tratta dell’ennesima aggressione tanto violenta da indurre l’appartenente al corpo di polizia penitenziaria a ricorrere alle cure dei medici dell’Ospedale Moscati.
Non si può più nascondere che all’interno della casa circondariale di Avellino si stanno vivendo momenti di grave disagio da parte degli operatori della polizia penitenziaria che si ritrovano a lavorare tutti i giorni sotto organico con un numero di detenuti che risultano essere ben al di sopra di quello previsto e che lo stesso istituto potrebbe ospitare. Al momento sono ristretti oltre 600 detenuti all’interno della casa circondariale di Avellino.
Tutto questo avviene sotto gli occhi indifferenti dell’autorità Dirigente e del Comandante di reparto il quale è stato più volte esortato dalla FP CGIL ad avviare un tavolo di confronto per discutere la riorganizzazione del lavoro all’interno dell’istituto. Ancora oggi stiamo aspettando una convocazione che il Direttore della casa circondariale avrebbe dovuto da tempo indire, convocando le Organizzazioni Sindacali. Ma tutto tace.
La FP CGIL non può che lodare il comportamento, la professionalità e la competenza che contraddistingue gli uomini e le donne della polizia penitenziaria che si trovano ogni giorno in prima linea per consentire che anche i ristretti possano essere messi in condizioni vivere una carcerazione che favorisca il reinserimento nella società pur in presenza ormai di oggettive difficoltà operative.