Aggressione ai tifosi del Napoli, restituita una delle sciarpe sequestrate nelle perquisizioni

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Si attenua la posizione di uno dei tifosi biancoverdi finiti nel mirino delle indagini di Digos e Procura per gli episodi di violenza ai danni dei supporters del Napoli che la sera del 4 maggio scorso avevano deciso di festeggiare la vittoria dello scudetto con qualche carosello spontaneo lungo le strade del centro cittadino del capoluogo. La Procura ha disposto il dissequestro di una sciarpa del Napoli che era stata rinvenuta nel corso delle perquisizioni eseguite lo scorso 14 luglio dagli agenti della Digos nella disponibilità di uno degli indagati, un trentottenne difeso dal penalista Nicola D’Archi. La sciarpa sottoposta a sequestro non e’ stata ascrivibile ad alcuno dei tifosi del Napoli che sarebbero stati costretti a riporre o nella peggiore delle circostanze privati dei gadget della loro squadra. La circostanza rappresentata dalla difesa e’ che si trattasse di una sciarpa detenuta da tempo insieme ad altre di diverse squadre e che fosse nella disponibilità del giovane tifoso indagato. Per questo sarebbe stata anche avanzata una richiesta di confronto con le parti offese. Non necessario alla luce dello sviluppo investigativo e della mancanza del vincolo probatorio per il bene che è stato dunque riconsegnato.

Come è noto lo scorso 14 luglio erano scattate le perquisizioni nei confronti di nove persone, presunti supporters e orbitanti nella tifoseria dell’Avellino, che sarebbero stati secondo le ipotesi di Procura e Digos coinvolti nelle minacce e nella reazione ai festeggiamenti dei tifosi del Napoli per lo scudetto nei primi giorni di maggio scorso, in particolare per quanto documentato dalle immagini nel centro cittadino il 4 maggio, con la bandiera degli azzurri strappata ai tifosi e anche minacce e danneggiamenti.

Gli agenti agli ordini del vicequestore Vincenzo Sullo stanno eseguendo un decreto firmato dal Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e dai sostituti Vincenzo D’Onofrio e Vincenzo Toscano. Le ipotesi di reato provvisoriamente contestate ai danni degli indagati sarebbero quelle di pubblica intimidazione (reato previsto dal 421 cp) , danneggiamento, rapina, violenza privata. Agli indagati erano stati anche sequestrati i telefonini.

Il Questore di Avellino Nicolino Pepe ha anche provveduto a firmare nei confronti di alcuni dei soggetti finiti nel mirino delle indagini un provvedimento di Daspo.