PRATA PRINCIPATO ULTRA- Scagionati dalle immagini che dovevano incastrarli. Si e’ chiuso infatti con un verdetto di assoluzione emesso dal Giudice monocratico di Avellino il processo nei confronti di due imputati, originari di Pratola Serra e Prata, difesi dall’avvocato Roberto Sellitto, accusati di lesioni personali in concorso e violenza privata nei confronti di un uomo della zona avvenuto nel febbraio del 2021 davanti ad un locale del centro irpino. Le accuse erano fondamentalmente basate sul video acquisito dai carabinieri della stazione di Pratola Serra, ovvero proprio l’elemento schiacciante che avrebbe dovuto condurre alla condanna, per ottenere invece l’assoluzione con formula piena. Prova che e’ stata verosimilmente “scardinata” (si attende il deposito delle motivazioni ma era questo il motivo principale della difesa) nel corso dell’istruttoria dal difensore dei due imputati. Oltre a puntare su una diversa lettura del video, frame per frame, la difesa ha anche cercato di rendere inattendibili le dichiarazioni della persona offesa, facendo rilevare il contrasto con quanto visionabile nel DVD. Le immagini apparivano presentare un’aggressione dei due uomini verso la persona offesa, tuttavia Sellitto, sezionando i frame/fotogrammi del video e confrontandoli con il racconto offerto dalla persona offesa, ai carabinieri prima, ed al giudice dopo dimostrando l’insussistenza dell’aggressione. Le analisi dalla difesa dell’avvocato Sellitto hanno indicato come il primo soggetto imputato di aggressione sia stato lui ad essere aggredito (dal denunciante) mentre l’altra persona denunciata, intervenuta in un secondo momento ha sì sferrato dei colpi ma esclusivamente per liberare l’altro imputato dall’aggressione e sedare la lite, con ciò facendo cadere anche l’ipotesi di concorso nel reato. Insomma, la situazione è stata completamente ribaltata e le dichiarazioni della persona offesa anche a causa di alcune contraddizioni fatte emergere dalla difesa degli imputati, nel corso dall’interrogatorio tendendo ad invalidare l’attendibilità della persona offesa costituitasi parte civile e rappresentata dall’avvocato Costantino Sabatino..La versione del denunciante è stata segnalata dalla difesa degli imputati come poco credibile – o è falso il video oppure è falsa la dichiarazione della persona offesa, questo il passaggio più emblematico dell’arringa – ed è rimasta priva di riscontri. Il Tribunale non accogliendo le richieste di pena della Procura (1 mesi di reclusione per entrambi), ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste. Si attendono ora le motivazioni.
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