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Afghanistan – Nato bombarda per sbaglio ospedale Medici senza frontiere: 20 morti

I caccia della Nato hanno bombardato il centro traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz City, capoluogo della provincia settentrionale e prima città a cadere nelle mani dei talebani dopo la guerra del 2001, che da giorni si è trasformata in un teatro di scontri.

Il raid ha causato la morte di venti persone – come hanno dichiarato alcune fonti dell’organizzazione al sito internet del The Guardian – ma il numero delle vittime potrebbe essere destinato a salire.

Secondo un medico di Msf, tra le vittime ci sono otto infermieri, tre medici, sei guardie di sicurezza e un farmacista. Subito dopo il raid, il portavoce delle forze armate americane in Afghanistan, colonnello Brian Tribus, ha ammesso che l’attacco “potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città”. Un errore, dunque.

Ma il governo di Kabul, tramite il portavoce del ministero degli Interni, Seddiq Seddiqi, durante una conferenza stampa a Kabul, ha dichiarato che nell’ospedale erano nascosti 10-15 talebani. “Negli scontri con le truppe governative, i terroristi hanno deciso di nascondersi nell’ospedale”.

Il portavoce ha espresso il cordoglio del governo per la morte dei medici di Msf, ma ha precisato che nell’operazione “sono morti anche tutti i terroristi”, spiegando che ora 80 membri dell’organizzazione umanitaria, tra cui 15 operatori internazionali, e 150 pazienti dell’ospedale sono stati trasferiti in un luogo sicuro.

“Stiamo facendo tutto il possibile per valutare i danni e vedere se ci sono vittime anche tra i pazienti”, ha aggiunto.L’ipotesi che il bombardamento non sia stato un errore sembra trapelare anche dalle parole dell’organizzazione umanitaria.

L’attacco è proseguito per mezz’ora dalla segnalazione alle forze armate Usa e afgane, ha denunciato Msf su Twitter, aggiungendo che “tutte le parti in conflitto, incluse Kabul e Washington, conoscevano le coordinate delle nostre strutture già da mesi”.

Nel frattempo, il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid ha fatto sapere che “al momento dell’attacco” tra i pazienti dell’ospedale “non c’era nessuno dei nostri combattenti”.

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