“Quella che doveva essere la nuova sfida di innovazione lanciata agli Enti Locali si è tradotta in un nulla di fatto” – si legge nella nota di “Adesso Montoro”.
“Niente stage negli enti pubblici all’interno del progetto Garanzia Giovani. Lo chiarisce il ministero del Lavoro in risposta alle richieste di delucidazione arrivate da alcune Regioni negli ultimi mesi. «Attraverso l’attivazione dei percorsi di tirocinio», si legge in una nota ministeriale datata 3 aprile 2015, si intende favorire «l’inserimento / reinserimento nel mondo del lavoro di giovani disoccupati e/o inoccupati» e questi tirocini devono avere uno sbocco lavorativo almeno in potenza: si deve cioè mirare, «entro sessanta giorni dalla fine del tirocinio», primariamente all’«inserimento occupazionale dei giovani» condizione che non è praticabile presso l’Ente Locale.
Il Ministero sottolinea che questa non è una posizione negoziabile, bensì una prescrizione contenuta nella «scheda descrittiva della Misura 5 del PON IOG».
La direzione per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del Lavoro esplicita dunque senza più dubbi che, se gli stage di Garanzia Giovani devono mirare all’inserimento lavorativo, non ha alcun senso che vengano attivati all’interno di uffici pubblici, che non possono assumere i giovani.
Questo pronunciamento del Ministero del Lavoro blocca dunque sul nascere qualsiasi tentativo di utilizzare i fondi di Garanzia Giovani per inserire giovani senza lavoro in stage nelle pubbliche amministrazioni.
Non ci resta che commentare amaramente questa decisione che come al solito alimenterà quel solito scaricabarile sulle responsabilità tra Ministero, Regioni e Comuni”.