Addio a Mons. Luigi Barbarito, Arcivescovo e Nunzio Apostolico

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Si è spento nel cuore della notte e nella pace dell’Istituto San Giuseppe delle Suore Francescane Immacolatine, a Pietradefusi, il più alto e colto diplomatico della storia irpina, tra i più grandi nella storia della chiesa cattolica, monsignor Luigi Barbarito, Arcivescovo e Nunzio Apostolico.

Nato ad Atripalda nell’aprile del 1922, dopo le prime esperienze pastorali nella parrocchia di San Francesco d’Assisi, alla Ferrovia,il suo vescovo, intuendo le qualità umane ed intellettuali del giovane presbitero lo indirizzò all’Accademia Pontificia, prestigiosa istituzione preposta alla formazione dei Diplomatici della Chiesa Cattolica.

La conclusione degli studi, condotta con esiti straordinariamente brillanti, schiuse al giovane sacerdote atripaldese le porte della grande diplomazia.

Dopo le prime esperienze di routine presso varie Nunziature, la promozione ad Arcivescovo e Nunzio ad Haiti, successivamente in Australia e in Gran Bretagna.

Qui si guadagnò la stima della Casa Reale inglese , del mondo anglicano, della stampa, in forza del grande equilibrio con cui trattava i rapporti tra le due chiese: una sintonia e una correttezza mai registrati nella storia delle relazioni tra la Nunziatura di Londra e la Chiesa Anglicana.

Per la prima volta nella storia, la Regina Elisabetta insigniva un Nunzio della Chiesa di Roma della più alta onorificenza inglese, che prevede il titolo di “sir” per i cittadini inglesi.

Stimato profondamente da Paolo VI, che aveva grandi progetti su di lui ( non si realizzarono per la morte del grande pontefice), monsignor Barbarito concluse a Londra , quale decano del Corpo Diplomatico accreditato a Londra, la sua straordinaria esperienza al servizio della diplomazia vaticana.

A Roma, benchè in pensione, fu destinato alla Congregazione per le Cause dei Santi dove non fece mancare la sua preparazione e la sua capacità di appassionarsi alle cose che affrontava.

Raffinatissimo teologo ed efficacissimo, elegante scrittore , lascia pubblicazioni notevoli per dottrina e per il coraggio di esprimere posizioni lucide e originali sulla Chiesa del nostro tempo, segnatamente nei volumi “Chiesa di Dio prendi il largo” e “Pensare la Chiesa”.

Sempre attento, seppur col signorile distacco del gentiluomo, alle cose della sua diocesi avellinese, si prodigò, anche generosamente, per incoraggiare l’attività dell’Istituto di Scienze Religiose “Moscati” che ha curato la pubblicazione dei suoi più significativi lavori.

Molto vicino a Monsignor Enzo De Stefano, ex parroco di Atripalda, al quale toccherà, quale Amministratore Diocesano, celebrare la funzione religiosa per i funerali che si terranno domani alle dieci in Cattedrale, fu sempre legato ad Atripalda e alle sue parrocchie.

Vicino anche all’attuale parroco Don Fabio Mauriello, del quale apprezzava l’efficace e “sorridente” impegno pastorale, e al parroco della Chiesa del Carmine, Don Ranieri Picone, al quale raccomandava di portare felicemente a termine la costruzione della nuova chiesa.

Nella Chiesa di Sant’Ippolisto sarà sepolto, in una cappella laterale che lui stesso scelse, quale ultima dimora, perchè il suo amore per Atripalda potesse avere, anche logisticamente, una proiezione verso l’eternità.

Si era ritirato a Pietradefusi dove le Immacolatine, in particolare Suor Felicetta, si sono prese cura di lui con la dedizione che le distingue, vicino e presente anche nella vita della Parrocchia del paese, retta dal dinamico parroco Don Claudio Moffa.