Addio a Jonah Lomu, il gigante e prima icona degli All Blacks

0
304

E’ morto Jonah Lomu, stella degli All Blacks e prima vera icona mondiale del rugby moderno.

Il gigante neozelandese da tempo era sofferente di una rara e grave forma di sindrome nefrosica (nel 2004 si era sottoposto ad un trapianto di rene, rigettato nel 2011); nelle ultime ore un drastico calo delle proteine nel sangue avrebbe portato ad un nuovo blocco renale.

Nella notte la notizia del decesso di Lomu. Aveva 40 anni.

73 caps (gettoni di presenza) collezionati nelle varie partite della nazionale di rugby della Nuova Zelanda, quasi due metri per 118 chili di peso ed una agilità e velocità da centometrista: questo era Siona Tali ‘Jonah’ Lomu, implacabile ed implaccabile sul campo e fuori.

Nessun essere umano avrebbe potuto fermarlo. La consacrazione arrivò durante la Coppa del Mondo inglese del 1999: ancora un paio di capolavori tra le mete, azioni ancora oggi cliccatissime sul web, tipo quella rifilata ai padroni di casa e un’altra, con quattro francesi inutilmente aggrappati alle sue gambone.

Auckland Blues, Chiefs e Hurricanes sono i club con cui ha giocato in patria, testimone e protagonista del passaggio del rugby al professionismo a partire dal 1995. Nel 2005 passò una stagione in Europa, con i gallesi del Cardiff Blues.

Poi un breve passaggio a Marsiglia, in Francia, da dilettante. I primi sintomi della malattia li aveva già avvertiti vent’anni fa, ma è stato solo qualche anno più tardi che si è avuta chiarezza di quella sindrome nefrosica che era accompagnata da fatica, dolori di stomaco, gonfiore, ritenzione dei liquidi, infezioni, coaguli di sangue. Era l’inizio delle prime dialisi, poi il trapianto, gli infiniti ricoveri.

“Devi sempre cercare di restare positivo, sorridente”, diceva. “Perché questa malattia cerca di distruggerti poco alla volta. Ogni paziente che si sottopone a una dialisi è diverso, ma tutti sappiamo di non avere altra scelta. L’alternativa è una sola: devi stare su col morale. Voglio insegnare ai miei figli che non c’è niente di facile, in questa vita e che devi lavorare duro. Sempre. Non si devono arrendere, perché io non mi arrenderò. Mai”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here