Bisaccia – Pasqualino Frascione, esponente del direttivo provinciale Adc definisce “semplicemente scandaloso” il quadro che si profila in campo sanitario per l’Irpinia, e in particolare per l’Alta Irpinia secondo il piano di razionalizzazione ospedaliera messo a punto dal sub commissario di governo alla sanità campana.
“Sarebbero inaccettabili – ha commentato – la cancellazione dell’Ospedale di Bisaccia e il taglio di servizi sanitari presso gli altri ospedali di S. Angelo dei Lombardi e di Ariano Irpino.
E’ un atto riprovevole che si consumerebbe contro una terra sempre più abbandonata dalle istituzioni regionali e frutto purtroppo di una gestione allegra delle risorse, da parte di chi ha occupato Palazzo Santa Lucia per dieci lunghi anni.
Faccio pertanto un appello alla buona politica affinchè si riappropri del suo ruolo per presidiare un diritto, quale quello della salute, sancito dalla costituzione che, con l’atto commissariale gravissimo consumato in queste ore potrebbe andare perduto definitivamente per un territorio continuamente bistrattato.
Il nuovo presidente della Giunta regionale Caldoro, che ben conosce le aree responsabili del buco di bilancio della sanità, deve assolutamente intervenire per rivedere tutta la pianificazione sanitaria regionale evitando di far ricadere le colpe del disastro finanziario della sanità su realtà come il PO di Bisaccia di cui, addirittura, si profila la cancellazione, quando il documento della Corte dei Conti sul debito sanitario in Campania non menziona nessuna Asl Irpina responsabile di tutto ciò.
L’Ospedale di Bisaccia rappresenta poca cosa rispetto alle città ospedaliere presenti nei grossi agglomerati urbani (come costo di gestione è quasi paragonabile allo scantinato di uno dei tanti comparti del Monaldi o del Policlinico di Napoli!!) ma rappresenta, per questo lembo di territorio dell’Alta Irpinia, una realtà per potersi curare e per conservare la dignità di cittadini normali.
Il PO di Bisaccia, diversificandosi dal Polo di riabilitazione di S. Angelo dei Lombardi, va, perciò, mantenuto rafforzando i servizi esistenti e arricchito di specialità come “Centro di risveglio” (nel meridione c’è un solo centro a Cosenza) e come attenzione per le dipendenze che possono rappresentare il rilancio della stessa realtà ospedaliera e non solo.
Resta comunque irrisolto un problema fondamentale che è quello dell’emergenza sul territorio che rappresenta oggi la vera scommessa da vincere per dare serenità ai cittadini con un SAUT (Servizio Assistenza Urgenza Territoriale) attrezzato per interventi di urgenza sul territorio, per stabilizzare il paziente, con ambulanza integrale ed eliambulanza per le asperità del territorio e per la lontananza dai grossi centri ospedalieri”.
Redazione Irpinia
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