Ad Altavilla la commemorazione del Carabiniere Francesco Pepicelli

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In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il comune di Altavilla Irpina ha commemorato la memoria del maresciallo dei carabinieri Francesco Pepicelli, originario di Sant’Angelo a Cupolo, presentando il libro “Roma violata. Il vento e le ombre. 8 settembre 1943- 24 marzo 1944” di Irene Salvatori e pubblicato da Mursia editore.

Sono intervenuti, con sentita partecipazione, il sindaco Mario Vanni, il Colonnello Domenico Albanese, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino e il Generale Vittorio Tomasone. Importante la presenza dei più giovani, studenti chiamati a partecipare nel ricordo del coraggioso maresciallo, membro attivo della Resistenza dei Carabinieri delle bande Caruso. In prima fila, una commossa Biancamaria, figlia diletta del maresciallo. Il legame con Altavilla Irpina è importante e tenero. Il comune ha dato i natali alla moglie di Pepicelli, Olga Egidio, ed è stato uno dei luoghi più amati dalla coppia.

Irene Salvatori, quasi in una piece teatrale, ha narrato gli eventi inserendo la storia di Francesco Pepicelli in quella drammatica della Roma occupata. Una piccola storia nella grande storia. Sentite sono state le letture di alcun lettere che la giovane coppia si scrisse prima che Pepicelli entrasse nella Resistenza. Un libro divulgativo dal linguaggio informale che vuole rendere onore a un uomo perbene, una brava persona che credette fermamente che il bene di molti fosse più importante di quello del singolo.

Il 24 marzo 1944, 335 persone, con le mani legate dietro la schiena, vennero condotte alle cave presso la via Ardeatina e là uccise, tra loro Francesco Pepicelli, arrestato il 18 marzo e detenuto nel carcere nazista di via Tasso.

Al termine della presentazione, la lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor militare alla Memoria.