Acs, l’affondo di Greco in consiglio: “Prima pochi controlli, sulla mia attività feroce inquisizione”

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Alpi – “Il sindaco Foti non è mai andato al di là delle sue prerogative”. Forse è uno dei passaggi fondamentali dell’intervento di Giovanni Greco, ormai ex amministratore unico dell’Acs, nel corso del consiglio comunale di Avellino. Una frase che, molto probabilmente, la dice lunga sul rapporto che Greco ha avuto con l’attuale amministrazione. Greco, come si sa, si è dimesso dopo che il Comune non ha approvato il bilancio della Partecipata.

“Lascio una società in perfetto ordine contabile”, afferma Greco. “I ricavi della mia gestione, iniziata nel maggio del 2016, hanno sempre reintegrato tutti i costi. I crediti, inoltre, sono stati maggiori rispetto ai debiti. Una situazione finanziaria sempre favorevole. Se un problema c’è stato, quello di tipo monetario. C’è sempre stata grande difficoltà ad incassare le fatture dal Comune. E’ stato un continuo richiedere, un continuo invio di solleciti di pagamento, a volte mi sembrava quasi di chiedere l’elemosina. Tutto questo provocava ritardi nei pagamenti degli stipendi, con grossi disagi per i dipendenti. A volte sono stato anche costretto ad anticipare i soldi per il pagamento del gasolio nelle macchine. Tutto quello che dico – prosegue Greco – è facilmente riscostranbile. Da quando mi sono insediato, ho eliminato bancomat, carte di credito, assegni. Ho reso tutto rintracciabile sugli estratti conto che invito a visionare”.

Greco affonda il coltello. “Ho riscontrato una totale assenza del controllo analogo durante le gestioni passate, mentre sulla mia attività c’è stata una feroce inquisizione. Insomma, un comportamento non in aderenza con le prerogative del controllo analogo. Inoltre, ci sono state anche gravi lacune dei dirigenti e poca collaborazione”.