La gestione del ciclo integrato idrico ritorna sui tavoli della politica.
Nuovo appuntamento stamane presso la Provincia di Benevento dopo il preludio che si è tenuto a Palazzo Caracciolo ad Avellino.
Al centro della discussione il nodo della formula in cui il servizio idrico sarà gestito in Irpinia e nel Sannio, ovvero nell’ambito Calore Irpino, l’unico distretto ottimale in Campania ad aver approvato il piano d’ambito per un investimento di oltre un miliardo e 400 mila euro.
Restano le criticità emerse negli ultimi giorni sulla situazione finanziaria dell’Alto Calore Servizi, su cui pende una situazione debitoria di circa 120 milioni di euro.
Il tavolo si è concluso fissando a fine mese di febbraio una nuova convocazione.
Il presidente di Alto Calore Servizi Lello De Stefano ha rassicurato, inoltre, sugli effetti economici che potrebbero gravare sugli utenti, dichiarando che “… bisogna ragionare non sulla condizione economica di Acs ma sugli investimenti da fare sulle infrastrutture idriche e non sulla situazione finanziaria dell’ente. Occorre ricordare che l’in-house providing o la gestione tutto pubblico prevede che questi investimenti saranno a carico dei Comuni. Quindi, avere un soggetto industriale nella gestione consentirà investimenti migliori e tariffe più equilibrate”.
Secondo De Stefano, infatti, il ruolo di società industriali potrebbe agevolare tariffe più equilibrate rispetto ad una gestione tutta pubblica.