Il timore che l’Irpinia viva un’altra stagione con i rubinetti a secco è fondato.
Gli studi effettuati sulle sorgenti hanno evidenziato una riduzione del 50 per cento della risorse idriche esistenti in tutta la Regione. In particolare più preoccupante per le zone interne della regione perché l’Ato Calore Irpino, che comprende ben 118 comuni delle province di Avellino e Benevento, è quello che soffre di più in assoluto.
In Irpinia i continui guasti alla elettro pompa di Cassano e il disagio determinato dai pozzi presenti nel solofrano-montorese hanno determinato una situazione deficitaria.
“Con l’acclarata carenza di eventi meteorici e nevosi nella stagione autunnale del 2015 – sottolineavano a febbraio i tecnici Ato – il rischio dell’instaurarsi di una crisi idrica si fa sempre più reale”.
Del rischio reale di emergenza idrica, ma anche dell’ammodernamento dell’impianto di sollevamento di Cassano Irpino se ne discuterà domani mattina in Prefettura. Al vertice in cui sarà presente anche la Regione Campania e l’Ato, gli enti gestori Alto Calore, Gesesa e Acquedotto Pugliese cercheranno di trovare un’intesa sull’aggregazione sull’ affidamento della gestione del servizio idrico integrato.