Acqua, Del Basso De Caro gela l’Irpinia: “Acs non può essere gestore”

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“Non so se un Ente che ha 120 milioni di euro di debiti, parlo dell’Alto Calore, sia in grado di farlo (gestire la risorsa acqua in Irpinia e Sannio, ndr). A me pare di no”.

Sono le parole del sottosegretario sannita del Pd Del Basso De Caro, pronunciate domenica presso la sede del Pd di Benevento e raccolte dalla Gazzetta di Benevento nel corso di un convegno sulla legge di stabilità.

Del Basso De Caro ha detto: “Ad Avellino pensano che l’acqua sia privata o che noi la vogliamo privatizzare ha detto Del Basso de Caro. Non è così. L’acqua è pubblica per definizione costituzionale, confermata da un referendum popolare, ove fosse stato necessario, proprio per sottolineare il fatto che l’acqua sia un bene pubblico. La gestione però è altra cosa e va affidata ai gestori, appunto. Uno è pubblico, l’Alto Calore, che versa però in una condizione di estremo disagio finanziario. L’altro, al contrario di quanto si dice, è anch’esso pubblico perché Acea, proprietaria di Gesesa, è un’Azienda pubblica. Basterebbe una visura camerale per accedere a queste informazioni. Il proprietario di Acea altri non è che il Comune di Roma. Poi ci sono una serie di imprenditori al suo interno ma che hanno partecipazioni minoritarie. Questo discorso vale per Acea e quindi per Gesesa, essendo l’uno contenitore dell’altro. Abbiamo giocato in Regione una partita importante con la nuova legge di riordino del servizio idrico, una riforma che avrà grandi riverberi nei prossimi anni. Siamo l’unico Ato ad avere approvato il Piano d’Ambito con investimenti per 1,4 miliardi di euro per le reti ed evidentemente questi lavori qualcuno li dovrà fare e questo qualcuno dovrà avere capacità d’impresa”.

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