Acqua, De Stefano (Acs): “Ddl Regione tutela aree interne. Così funziona il riordino”

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“Il Ddl sul riordino del servizio idrico integrato rappresenta un deciso passo in avanti rispetto alla gestione dell’acqua pubblica in Campania che, finalmente, si dota di una legge anche a salvaguardia delle aree interne”.

Così Lello De Stefano, numero uno di Alto Calore Servizi e responsabile del settore per il Pd campano.

Il caos che ha accompagnato il voto della nuova legge, la protesta accesa del M5S e il malore accusato dalla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio“… verso la quale – sottolinea De Stefano – va tutto il mio apprezzamento per la fermezza nel condurre in porto la votazione finale”, ha fatto passare in secondo piano quelli che sono gli aspetti di novità del quadro di riordino del settore che, secondo De Stefano, per una volta puntano a valorizzare le are interne, invertendo così la tendenza tipicamente campana agli sprechi e alle discriminazioni anche sull’argomento acqua.

“Quali i vantaggi per la provincia di Avellino? Prima di tutto – spiega De Stefano – il mantenimento dei confini idrografici. La legge evita ulteriori scippi ai danni dei territori irpini. Dunque, i Comuni del Vallo Lauro e Baianese e i paesi dove insistono le sorgenti resteranno nel nostro Ambito Distrettuale che ricomprenderà Irpinia e Sannio e continuerà a chiamarsi Calore Irpino”.

“Ancora – continua – elemento importante che emerge dall’approvazione del Ddl è la regolamentazione dei territori dove ci sono le fonti che, in virtù della nuova legge, permetterà anche la progettazione e i giusti investimenti da parte della Regione, salvaguardando così la risorsa acqua”.

Altro nodo chiave della riforma, secondo De Stefano è il ruolo attribuito agli Enti locali: “La governance è affidata ai Comuni che non solo propongono gli investimenti e i progetti ma compongono, con i vari sindaci e delegati, anche l’EIC, senza tra l’altro aggravi di indennità o gettoni di presenze, nell’ottica della spending review. Una conferma in positivo arriva anche per quanto riguarda i dipendenti dell’Ato Calore Irpino. Non va sottaciuta poi la previsione delle forme di partecipazione dei cittadini e dei comitati oltre alle agevolazioni tariffarie per le fasce deboli”.

LA NUOVA TARIFFA – Ma la novità più sostanziale dovrebbe essere rappresentata dalla nuova prospettiva sulla tariffa la cui nuova determinazione si calcolerà secondo due fattori, uno regionale ed uno di distretto. “La tariffa – dice De Stefano – oggi per la prima volta viene perequata a favore delle zone meno popolate, che nel nostro caso avendo maggiore necessita di investimenti, rischiavano di avere la tariffa più alta della regione”.

Per quanto riguarda il futuro di Alto Calore Servizi (che, ricordiamo, risulta ad oggi la società dell’ambito che rispetta i requisiti dello Sblocca Italia in termini percentuali di aggregazione dei territori e si candida pertanto a diventare soggetto gestore, ndr) De Stefano ha infine assicurato che saranno pienamente salvaguardati gli attuali livelli occupazionali: “In prospettiva sarà necessario però il clima di unità registrato in Consiglio regionale con l’impegno di tutti i rappresentanti istituzionali, al di là del colore politico. L’Irpinia per troppo tempo non ha valorizzato adeguatamente la risorsa acqua. Oggi – conclude – tocca dimostrare serietà e competenza per difendere un patrimonio e creare condizioni di sviluppo”.

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