Nuovo confronto stamane presso l’Ato Calore Irpino tra l’Alto Calore Servizi e gli altri soggetti che gestiscono il servizio idrico integrato in provincia di Avellino.
Dopo la serie di appuntamento con la sannita Gesesa, è stato il turno di Acquedotto Pugliese (Aqp), consorzio totalmente pubblico (la Regione Puglia detiene il 100% delle quote, ndr) che serve tre comuni in Irpinia e che usufruisce delle sorgenti irpine per 6mila litri al secondo.
Al summit era presente – oltre Lello De Stefano per Acs e Giovanni Colucci per l’Ato – anche Nicola Di Donna e Luigi De Caro per Aqp.
“Con Acs – ha spiegato il manager di Aqp Di Donna – abbiamo aperto già un tavolo di confronto, sottoscrivendo a dicembre un protocollo d’intesa per il miglioramento di alcune attività. Siamo disponibili a parlarne, vedremo nei prossimi giorni se esistono delle prospettive per concretizzare questo nostro interesse”.
Rispetto a Gesesa, Di Donna spiega: “Aqp è una società interamente pubblica. Se aggregazione sarà, questa avverrà tra i soggetti operanti nell’ambito. Per quel che è noto, Alto Calore è composto interamente da comuni ed è quindi un soggetto pubblico, mentre Ge.Se.Sa. ha una compagine pubblica e privata, vista la presenza di Acea, ma la normativa non esclude assolutamente la possibilità della loro presenza in una possibile aggregazione”.
Colucci intanto tira dritto e afferma: “Per l’Acs l’unica forma di sopravvivenza è l’aggregazione. O questo o al 3 giugno ci sarà la gara”.