Acqua, Cassano riparte e allevia la crisi. L’Eic: “Anni di mala gestione”

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L’emergenza idrica è agli sgoccioli grazie alla messa in funzione della pompa di Cassano e al prossimo riutilizzo dei pozzi di Montoro. Stamane a Palazzo Caracciolo il numero uno dell’Ente idrico Campano (massimo organismo provinciale in tema di acqua) Luca Mascolo ha incontrato i sindaci del distretto idrico Irpinia-Sannio, rappresentati dal presidente del Consiglio Giovanni Colucci.

E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione, ma sopratutto per indicare la strada per trovare soluzioni più a lungo termine, come l’ammodernamento delle reti e l’individuazione dei gestori e della tariffa unica.

“L’Eic è nato da poco, ma ha già messo a segno colpi importanti – spiega Mascolo ai cronisti – Basti pensare all’accordo di ridistribuzione delle acque di Cassano tra Puglia e Irpinia. Stiamo vivendo la più grave crisi idrica che si ricordi a memoria d’uomo, ma col ripristino della pompa di Cassano proveremo ad alleviare tale emergenza.

Le rete idrica Campana – continua Mascolo – presenta criticità ataviche, basti pensare che gli ultimi interventi sono stato fatti per la Cassa del Mezzogiorno. Più della metà dell’acqua viene dispersa dalle reti, occorre una grossa assunzione di responsabilità collettiva. L’Ente idrico proverà a coordinare una nuova fase puntando ad un Grande progetto regionale”.

E sul futuro dell’Alto Calore? “Chiaro che si sono criticità che vengono dal passato, ma che l’attuale gestione ha provato a minimizzare”. L’Eic ha il compito di individuare il prossimo gestore in Irpinia e nel Sannio e la legge regionale fissa dei paletti che l’Acs non è in grado si superare. “Sarà un percorso lungo che presuppone ragionamenti di grande onestà intellettuale. Per fare i buoni padri di famiglia dovremmo agire nel solco della normativa”.

Sui disagi atavici della rete idrica campana è dello stesso parere anche il coordinatore del distretto Giovanni Colucci: “Paghiamo il mancato rinnovamento della rete, gli ultimi finanziamenti risalgano alla cassa del Mezzogiorno. Ad esempio Sant’Angelo dei Lombardi, che ha ottenuto dei fondi, non vive il problema. Abbiamo anche programmato dei finanziamenti, ma il Governo regionale e nazionale non li ha votati”.

Pompa di Cassano una prima soluzione? “Non possiamo legare il nostro destino ad una pompa, altrimenti la situazione diventerà presto da straordinaria ad ordinaria. De Angelis auspica il fallimento dell’Alto Calore? Non so a chi gioverebbe, di sicuro non alle comunità”.