Acqua al Tce a Solofra, 3 gli indagati: sequestrati 2 pozzi

0
193

Solofra – Il sindaco di Solofra Michele Vignola, il presidente e il responsabile del settore tecnico della Irno Service (la municipalizzata che gestisce il SII nella città della concia) Federico Pirolo e Carmine Ginolfi sono stati raggiunti da avviso di garanzia per la vicenda dell’acqua al tetracloroetilene a Solofra: i tre sono accusati a vario titolo di omissione in atti d’ufficio, concorso colposo in avvelenamento delle acque, discarica abusiva e violazioni del codice dell’Ambiente previsto dall’ex decreto Ronchi.
Un atto dovuto quello dei magistrati del Tribunale di Avellino, in funzione della carica rivestita dai soggetti interessati, che arriva proprio a due settimane dall’ordinanza comunale che vietò per 4 lunghi giorni l’utilizzo dell’acqua corrente a Solofra. Ma l’obiettivo è accertare le responsabilità.
Le indagini coordinate dal pm della Procura della Repubblica di Avellino Elia Taddeo hanno portato anche al sequestro di due pozzi, quello di via Consolazione (per il caso Solofra) e quello di Chiusa (per il caso Montoro).
Nelle prossime ore, anche dopo il sopralluogo dell’Arpac, sarà più chiaro lo stesso quadro sul quale procedono gli inquirenti.

SEL CHIEDE DIMISSIONI VERTICI IRNO SERVICE – “Sinistra Ecologia e Libertà reputa positiva l’azione della Procura della Repubblica di Avellino in merito al sequestro, avvevuto a seguito dell’ispezione del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, dei pozzi di Consolazione e Sant’Eustachio”. Così in una nota il circolo SeL Solofra montoro.

“Si dispone con questo atto un’azione a tutela della salute dei cittadini, dopo I rassicuranti ma inefficaci e contraddittori provvedimenti delle autorità locali e del sindaco Vignola. Il problema dell’acqua, ma in generale della vulnerabiltà ecologica nella Valle dell’Irno e della pressione ambientale del principale nucleo industriale della Provincia è una questione enorme la cui delicatissima gestione non può essere lasciata all’improvvisazione di piccole “botteghe” locali. Ribadiamo che auspicabili, perchè utili alla difesa del bene comune, sarebbero le pronte dimissioni dei vertici della Irno Service”, conclude la nota.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here