Nel quadro programmatico delle attività che la Società “Irpiniambiente spa” svolge, ha un ruolo principale il trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio della provincia di Avellino. In tale contesto è stato intrapreso un accordo di collaborazione teso ad esplorare la possibilità d’impiego di alcune tecnologie innovative negli impianti funzionali al complessivo ciclo di smaltimento dei rifiuti presenti sul territorio provinciale e gestiti dalla Società “Irpinambiente spa”. In tal senso, dopo una breve corrispondenza con l’ENEA, è stata individuata la possibilità di sperimentare una tecnologia basata su enzimi presso gli impianti di pretrattamento e smaltimento di rifiuti (STIR e discarica di Savignano Irpino). Tra la Società “IrpiniaAmbiente spa” ed ENEA, pertanto, è stata delineata un’ipotesi di collaborazione programmatica con particolare riferimento alle attività che l’ENEA svolge in convenzione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Attualmente l’ipotesi di collaborazione è stata attivata presso lo STIR di Pianodardine con l’inoculo dei primi 4 cumuli in rifiuti selezionati. L’impianto STIR, in seguito al completamento dei lavori di manutenzione, ricomincerà a produrre la frazione organica stabilizzata (FOS) dalla sezione di bio-stabilizzazione. E’ proprio su tale frazione che si intende introdurre la tecnologia basata su enzimi dedicati che dovrebbe portare ad una significativa riduzione dei tempi e dei costi di stabilizzazione, oltre ad un ragguardevole abbattimento delle emissioni odorigene. I tempi a disposizione, nell’ambito della Convenzione già in atto tra MATTM ed ENEA, sempre per l’utilizzo in campo aperto della tecnologia, non consentono però di avviare in questo periodo sulla discarica di Savignano Irpino, una sperimentazione analoga a quella inizialmente definita per la discarica di Cupinoro. Pertanto, in questa prima fase, è stata prevista l’avvio della sperimentazione presso l’impianto STIR di Pianodardine sugli effetti dell’additivazione dei PAV nel processo di biostabilizzazione, da realizzarsi mediante additivazione degli stessi al flusso di frazione organica (FO) in ingresso derivante dal processo di tritovagliatura, seguita dal monitoraggio della FOS “trattata”, in quantità e lotto parzialmente isolato, dopo il conferimento alla discarica di Savignano (qualche centinaio di mc in un’area marginale dell’invaso). In particolare, poi, con riferimento alla convenzione tra MATTM ed ENEA, la Società “IrpiniaAmbiente” e l’ENEA sono dell’avviso che sia possibile proporre un accordo di collaborazione di più ampio respiro, che coinvolga anche la Provincia di Avellino, mirato ad attività di ottimizzazione degli impianti e dei cicli di gestione nonché alla sperimentazione di tecniche e tecnologie avanzate o innovative di trattamento, rispetto alle quali, nel breve e medio periodo, sono state preliminarmente individuati sia lo sviluppo di un sistema di controllo del processo di biostabilizzazione, sia la realizzazione di un digestore anaerobico per il recupero energetico dalla frazione umida.