Accesso al beneficio per acquisto servizi di baby-sitting o servizi per l’infanzia

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Fino al 31/12/2016 le madri lavoratrici autonome o imprenditrici, in possesso dei requisiti previsti dal provvedimento, possono presentare la richiesta per accedere al beneficio per l’acquisto dei servizi di baby-sitting o per far fronte agli oneri dei servizi per l’infanzia.

Con l’obiettivo di aiutare le madri lavoratrici autonome o imprenditrici, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n.252 del 27 ottobre 2016, il Decreto 1° settembre 2016 con l’estensione dell’erogazione del voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

La misura prevede l’erogazione di un beneficio economico dell’importo di 600 euro mensili, erogato per un periodo massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici iscritte alla gestione separata), in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia dello stesso da parte della lavoratrice.

Le madri lavoratrici autonome o imprenditrici, ivi comprese le coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, nonché le pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne, al termine del periodo di fruizione dell’indennità di maternità e nei 3 mesi successivi ovvero per un periodo massimo di 3 mesi entro il primo anno di vita del bambino, hanno la facoltà di richiedere per l’anno 2016, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby-sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati (ai sensi dell’art. 4, comma 24, lettera b), della legge 28 giugno 2012, n. 92).

Per accedere al beneficio, la madre lavoratrice potrà presentare domanda attraverso il sito web istituzionale dell’INPS oppure tramite patronato, indicando se intende ricevere un contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati oppure un voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting. La lavoratrice dovrà, inoltre, indicare per quante mensilità intende usufruire del beneficio in alternativa al congedo parentale, con conseguente riduzione dello stesso.

NB: La richiesta può essere presentata anche dalle lavoratrici che abbiano usufruito in parte del congedo e dalle lavoratrici part-time, alle quali spetterà un contributo in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa.