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Abuso d’ufficio, il penalista Aufiero boccia l’abrogazione: scelta “sgangherata”

AVELLINO- “Non condivido l’abolizione del reato di abuso di ufficio”. Ancora una volta a bocciare la scelta del Governo di abrogare l’articolo 323 del codice penale e’ un penalista. Anzi, il presidente della Camera Penale di Avellino, Gaetano Aufiero, che è perfettamente consapevole di non essere in linea con gli organismi di categoria, ma definisce una scelta “sgangherata” quella della riforma voluta dal Guardasigilli. “So bene- spiega Aufiero- di non essere in linea con quanto di massima sostenuto da associazioni o organismi di categoria, ma la riforma mi sembra il frutto di scelte sgangherate di un legislatore inconcludente”. Nessuna valenza per il penalista anche la scelta di sostituire l’abuso in atti d’ufficio con il peculato per distrazione, la nuova norma prevista dall’articolo 314 bis: “L’introduzione, poi, della nuova ipotesi di reato di cui all’art. 314 bis non è in alcun modo da collegare, dal punto di vista normativo e penale, all’abolizione dell’abuso di ufficio”. Le conseguenze piuttosto prevedibili e dannose:”Si è detto che l’abolizione dell’abuso di ufficio nasceva dall’esigenza di evitare la paura della firma del pubblico amministratore, ma, mi chiedo, ci vuole troppo a comprendere che non saranno più perseguibili esecrabili condotte di un pubblico ufficiale? Se un magistrato, ad esempio, sottrae prove a favore di un indagato ( e si potrebbe scrivere un libro sulle volte che purtroppo è capitato), come sarebbe penalmente perseguibile al di là del profilo disciplinare?”

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