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Abolizione delle Comunità Montane: i pro e i contro di Palerio Abate

Pietrastornina – “Occorre un primo criterio di base per definire l’appartenenza dei Comuni alle Comunità Montane e quello altimetrico usato in tutta Europa”. È racchiuso in queste parole il punto di vista di Palerio Abate, presidente dell’ente montano del Partenio. La Regione Campania, con un ddlr sui costi della politica e seguendo le linee impartire da un disegno di legge dell’ex governo Prodi, ha sancito il ‘taglio’ di 6 Comunità Montana su tutto il territorio regionale. “Siamo d’accordo sulla riduzione dei costi della politica – precisa il presidente Abate – e sosteniamo il progetto presentato dall’Uncem volto a ridurre del cinquanta per cento il numero degli amministratori delle Comunità Montane. Dobbiamo però evitare scelte parziali, come quella altimetrica, per evitare di compromettere la positiva azione amministrativa di questi enti”. Stando alle decisioni regionali, la C.M. del Partenio verrà accorpata a quella del Vallo di Lauro Baianese ed unitamente verrà aggiunto anche il Comune di Pannarano (nel beneventano) e quello di Monteforte Irpino. “Questa amalgama di Comuni dimostra la cecità dei rappresentanti della Regione che ostentano la poca conoscenza dei nostri territori. Il ridimensionamento potrebbe essere giusto solo nella misura in cui i processi di programmazione non vengano mutati. Abbiamo approvato un P.T.R., su input della Regione Campania, che mira allo sviluppo del territorio tenendo conto delle esigenze sia ambientali che programmatiche”. Ed ancora. L’unificazione delle Comunità del Partenio e del Vallo di Lauro Baianese deve mantenere integro il sistema dei servizi. – continua il numero uno dell’Ente di Pietrastornina – Va ricordato che i problemi della montagna vanno affrontati per area omogenea e che il tema dell’esercizio associato delle funzioni e dei servizi, che è tra gli scopi per cui le Comunità Montane sono state istituite, deve prescindere dalla montanità in senso stretto. Chiediamo al vicepresidente Valiante la certezza di un funzionalismo che ci indirizzi sull’operato da compiere a partire dalla tutela dei boschi e dalla gestione del territorio. Abbiamo bisogno di notizie sicure per quanto riguarda le deleghe. Si discute solo di ridimensionamento, di tagli della spesa e di riduzione dei consiglieri e degli assessori. Tutti principi validi, ma non dimentichiamo di migliorare le prestazioni dell’Ente. Se accorpiamo un territorio così vasto che va da Montefusco a Roccarainola dobbiamo tenere conto che per monitorarlo accorrono mezzi speciali aerei. La Regione ha pensato ad una logica di programmazione atta a far fronte a qualsiasi tipo di emergenza?”. Ma le resistenze ai tagli da parte soprattutto dei presidenti delle Comunità Montane campane e le richieste di chiarimenti sull’interpretazione della Finanziaria in via di approvazione hanno rallentato le operazioni di riassetto. Intanto, nonostante lo stato di stand-by, l’attività amministrativa condotta da Abate procede spedita. Dopo la conclusione della fase di implementazione del Sistema Informativo Territoriale, che prevede l’informatizzazione di tutto il perimetro dei 21 Comuni facenti capo all’Ente montano del Partenio, il progetto sarà operativo. Lo scopo è quello di dotare professionisti e non di tutte le conoscenze necessarie per comprendere dall’interno un territorio così complesso ancora non deturpato da uno sviluppo edilizio sfrenato. “Stiamo migliorando – chiosa Abate – i servizi offerti dal nostro portale. Presto saranno on line le mappe di tutti i sentieri della Comunità Montana del Partenio e un servizio di monitoraggio del territorio in contrasto all’abusivismo del cemento e dei rifiuti”. (mar.ma)

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