Abbattuto l’ecomostro. Il rudere del maxi albergo si è accartocciato su se stesso per effetto di 1200 microcariche esplosive. L’abbattimento è avvenuto 50 anni dopo il blocco dei lavori e una lunga battaglia giudiziaria. Dal mare, a bordo di una nave veloce messa a disposizione dalla Snav, la demolizione trasformata in un evento-spettacolo è stata seguita da circa 250 invitati, vip e giornalisti. Sulla spiaggia di Meta di Sorrento si sono raccolte alcune centinaia di persone. Qualcuno, approfittando della temperatura mite e dello scirocco, ha fatto anche il bagno. Sulla spiaggia anche alcune scolaresche ed una quarantina di barche che hanno seguito l’evento dal mare. Le prime detonazioni hanno colpito i pilastri centrali, facendo accartocciare la struttura su se stessa. Poi sono stati pilotati, nell’arco di quindici secondi, gli altri movimenti, in modo da creare un effetto-domino. Ad osservare la demolizione, sotto la supervisione degli equipaggi delle motovedette dei carabinieri e della capitaneria di porto, curiosi assiepati su una ventina tra lance, gommoni e piccole imbarcazioni di curiosi, sulla spiaggia della marina di Meta gli scolari degli istituti comprensivi locali, una vasta folla negli stabilimenti balneari, nell’albergo Alimuri, punto di incontro delle autorità e dei tecnici. Presenti anche Wwf e Legambiente. «La giornata di oggi – ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un messaggio inviato al Comune di Vico Equense – possa servire a dare un segnale chiaro ai cittadini: e cioè che la tutela del nostro territorio è e sarà priorità delle amministrazioni locali e del Governo nazionale. Per mettere in sicurezza il territorio – continua – serve un profondo cambio di mentalità: le amministrazioni locali devono avere il coraggio e la serietà di vietare le costruzioni in zone ad alto rischio idrogeologico. Occorre il ripristino dei luoghi in cui si è costruito in violazione delle basilari leggi di natura». «Ognuno – con clude il ministro – è chiamato a fare la sua parte, enti locali e Stato centrale, perché in tema di prevenzione le accortezze non bastano mai, per evitare incidenti come quelli già visti e che da anni si ripetono drammaticamente. Da ministro dell’Ambiente, non posso dunque che appoggiare pienamente la vostra azione odierna, che rappresenta senza dubbio una vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia. Da parte mia, continuerò a lavorare con tenacia perché in futuro non ci sia più il bisogno di demolire ciò che sconsideratamente l’uomo ha costruito deturpando il paesaggio e violentando il territorio».
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