“Dove la bandiera, ivi la Fiera”:
tutto pronto per la nuova edizione della Fiera di Sant’Egidio che si terrà a Montefusco in località Sant’Egidio il 28, 30 e 31 agosto.
C’è grande attesa per la tradizionale “Discesa della Bandiera” con partenza da piazza Castello fino a Sant’Egidio con il corteo, animato dai pistonieri di Monte Castello di Cava de’ Tirreni, prevista per lunedì 28 alle 18:30.
Quest’anno la storica fiera si presenta con un look rinnovato, gli stand con prodotti tipici locali enologici e gastronomici, artigianato e tombolo saranno posizionati nella piazza principale e saranno fruibili dalle ore 16:30.
In abbinamento come sempre ci sarà la sagra, giunta alla 44esima edizione, con i piatti tipici della tradizione curata dall’Asd Montefusco e dalla Pro loco: fusilli alla francescana, carne di maiale con peperoni, braceria, fagioli con cotechino, il tutto accompagnato da ottimi vini locali.
Le serate saranno allietate dai gruppi musicali: Fujenti, Riforma Popolare e Sfessania. Inoltre per tutte e tre le serate ci saranno a disposizione dei più piccoli gonfiabili e ballon art.
L’iniziativa, proprio grazie alla sua storicità, gode del patrocinio economico della Regione Campania e rientra del Programma Operativo “Campania Divina”.
L’amministrazione comunale ed in particolare il vicesindaco, Debora Nardone, invitano non solo la cittadinanza ma anche le persone dell’intero circondario a partecipare alla tre giorni. Riceveranno grande ospitalità.
“Dove la bandiera, ivi la Fiera” è legata ad un leggenda affascinante quanto terribile:
Era il 1416 quando il Potestà di Montefusco commissionò a due ladri, imprigionati nelle carceri del paese, di andare a rubare il “regium vexillum” simbolo della fiera custodito dal comune di Melito Irpino.
I due ladri eseguirono gli ordini del Podestà, che promise loro la libertà, e partirono al galoppo, in sella a due cavalli veloci come il vento, per portare a compimento l’ardita missione.
Riuscirono nell’intento seppur a fatica: uno dei due cavalli stramazzò a Calore, dove oggi passa la provinciale, quindi il cavaliere rimasto appiedato fu costretto a montare sul cavallo del compagno che affrontò la terribile salita della Serra per poi collassare sul piazzale di Sant’Egidio.