La carta non c’è. Perché i libri, i volumi, si “sfogliano” ascoltando le storie di persone in carne e ossa. E di storie da ascoltare ce ne sono davvero tante nella “biblioteca vivente” di Lacedonia che sarà inaugurata domani, sabato 30 aprile. Il lettore “sfoglierà” direttamente le persone, per dare vita ad una nuova narrazione, per promuovere il dialogo e ridurre i pregiudizi.
Un’idea per camminare tutti insieme nel lungo ed affascinante percorso dell’integrazione. La “biblioteca vivente”, domani pomeriggio, sarà operativa dalle 16.30 alle 18.30 presso la comunità alloggio “La Luna e i Falò” del paese dell’Alta Irpinia.
La comunità – un “Sistema Accoglienza Integrazione” per minori stranieri non accompagnati, di cui il Comune di Lacedonia è titolare – è gestita dalla cooperativa sociale “La cittadella della luna”, partner del progetto “Il posto giusto”, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020.
L’obiettivo generale dell’intervento è promuovere, in Campania, l’istituto dell’affidamento familiare quale misura preferenziale di accoglienza in favore di minori giunti in Italia soli, al fine di tutelarne il superiore interesse e agevolarne il processo di integrazione sociale.
Grazie alla realizzazione dell’intervento, nel medio/lungo periodo, l’affido familiare per i minori non accompagnati potrà essere una pratica consolidata in Campania.
La biblioteca vivente rappresenta uno degli step del progetto “Il posto giusto”. Nella biblioteca vivente, ci sono i libri da prendere in prestito, il catalogo dei titoli disponibili, i bibliotecari, una sala lettura per la consultazione e, infine, lettrici e lettori.
Ha tutto l’occorrente, insomma, per una buona lettura, fatta eccezione – come dicevamo all’inizio – per la carta: qui i volumi si “sfogliano” ascoltando le storie di persone in carne e ossa.
I ragazzi si assegnano un titolo a partire da un aspetto della propria identità o da un’esperienza vissuta e ogni lettore può prenotare un “libro” a scelta dal catalogo per una conversazione. Come nelle biblioteche tradizionali, c’è un’unica regola: trattare il libro con rispetto.
La biblioteca vivente è un metodo innovativo, semplice e concreto per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone diverse per età, sesso, stile di vita e background culturale.
Uno spazio pubblico per superare una narrazione condizionata e condizionante e dare voce ai tanti minori soli che oggi vivono in Italia, tra un passato di guerre e povertà e un futuro tutto da scrivere. Il percorso proposto sarà composto da più momenti di “lettura” di pochi minuti ciascuno.
E’, in poche parole, una riproposizione de la “Biblioteca vivente”, esperienza nata nel 2000 su iniziativa dell’ONG Stop the Violence, la quale, da allora ha girato molte città europee. I libri non sono né attori, né depositari di saperi o difensori di categoria, ma semplicemente uomini e donne che raccontano se stessi, mettendosi in gioco e rispondendo alle domande dei lettori per soddisfare le loro curiosità.
I beneficiari e destinatari delle attività sono i minori non accompagnati del progetto Sai dei comuni di Lacedonia e S.Andrea di Conza insieme alle famiglie di supporto, agli enti del terzo settore, alle istituzioni scolastiche e alla rete informale presente nelle comunità di accoglienza. Destinatari del progetto saranno anche gli stessi operatori di accoglienza impegnati nelle attività Sai.