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A Benevento un nuovo protocollo per la tutela della legalità nel settore degli appalti

Nel quadro delle iniziative mirate alla tutela della legalità nelle opere e nei lavori pubblici, è stato sottoscritto questa mattina a Benevento dal Prefetto, dr. Carlo Torlontano e dal Presidente dell’Ente Parco Regionale Taburno Camposauro, dr. Costantino Caturano, il Protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti.

L’accordo prevede che l’Ente Parco Regionale Taburno Camposauro inserisca nei propri bandi e contratti apposita clausola che impone alle ditte contraenti di dimostrare l’iscrizione negli elenchi previsti per i settori di attività considerati a maggior rischio di infiltrazione mafiosa (white list) e di vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, retributive e previdenziali.

Attraverso la sottoscrizione dell’atto, le parti firmatarie si sono inoltre impegnate a prevedere verifiche antimafia più stringenti estendendole anche ai contratti pubblici aventi soglie inferiori a quelle previste dalla normativa vigente.

Il dr. Caturano ha dichiarato che “le istituzioni devono essere il baluardo della legalità. Chi gestisce enti pubblici è tenuto a garantire il rispetto delle leggi, la correttezza e la trasparenza in ogni atto. Non esistono alternative o interpretazioni ambigue. È in quest’ottica che si inserisce il protocollo di legalità siglato questa mattina. Desidero esprimere un sincero ringraziamento al dr. Carlo Torlontano per la pronta disponibilità a sottoscrivere questo protocollo, il primo in Campania da parte di un ente gestore di un’area protetta. Un grazie anche ai membri della Giunta dell’Ente e agli uffici per aver sostenuto e concretizzato questa iniziativa”.

Nel corso degli anni l’esperienza dei protocolli di legalità – ha sottolineato il Prefetto Torlontano – ha consolidato l’utilità di tali strumenti pattizi quale mezzo in grado di innalzare il livello di efficacia dell’attività di prevenzione generale amministrativa a fini antimafia per scongiurare che eventuali infiltrazioni criminali nell’economia legale possano negativamente influire sul sano sviluppo del territorio”.

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