Dopo l’assemblea con i lavoratori del consorzio dei servizi sociali A/1, le organizzazioni sindacali di CGIL, CISL, UIL e UGL, unitariamente chiariscono la loro posizione in merito alle condizioni dei lavoratori. In via preliminare, i sindacati chiariscono che fino ad oggi non si erano espressi sulla vicenda del Consorzio, in quanto non era stato possibile recepire le indicazioni di tutti i lavoratori, che oggi sono stati ascoltati nel corso dell’assemblea. Unitariamente, i sindacati chiariscono “di non aver mai condiviso con i vertici del Consorzio i bandi per la selezione pubblica, approvati anche in maniera anomala dai vertici del CDA. Gli accordi presi nelle tantissime riunioni avute con il Piano di Zona prima, e con il Consorzio dopo, erano tesi alla tutela degli operatori che per 10 anni avevano lavorato con contratti precari garantendo, insieme alle Cooperative Sociali, la efficienza territoriale dei servizi in funzione di una migliore qualità della vita delle fasce deboli e dei cittadini facenti parte dei Comuni afferenti ai Consorzi. Il rapporto di lavoro di questi operatori – proseguono CGIL, CISL, UIL e UGL – è sempre stato improntato alla precarietà, e anche una recente ispezione della Direzione Provinciale del Lavoro aveva constatato, condannando il Consorzio, che era già da tempo che si ravvisava il rapporto di lavoro continuato e di dipendenza, per cui questi operatori per anni sono stati utilizzati in maniera atipica dal Consorzio. Il percorso che si era portato avanti, concordato e sottoscritto finora tra le scriventi e il Consorzio, era improntato ad una trattativa diversa che doveva vedere consolidati i 33 operatori nella dotazione organica del Consorzio, nel rispetto delle professionalità acquisite e nel rispetto del lavoro prestato in virtu’ delle norme sulla stabilizzazione. I bandi – sottolineano i sindacati – che non sono stati concertati e che non hanno seguito la pratica delle corrette relazioni sindacali, non garantiscono il percorso di nessuno dei 33 operatori lasciando ancora una volta alla politica una gestione clientelare dei posti di lavoro e dei servizi ai cittadini”. Contro tale scelta CGIL, CISL, UIL e UGL seguiranno la strada del contenzioso legale contro il Consorzio.
Redazione Irpinia
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