Trevico – Durante il Mangiastorie, che si è svolto a Trevico nell’ultimo week-end, per la prima volta è stato aperto al pubblico il palazzo Scola, dove è nato e vissuto fino a venti anni il famoso regista cinematografico, oggi orgoglio nazionale nel mondo. Soddisfatto il sindaco Giuseppe Antonio Solimine, presidente della Comunità Montana dell’Ufita, che spinge affinché quel palazzo diventi sede della scuola nazionale per giovani registi. “Sarebbe straordinario per noi realizzare un progetto di questo genere, perché confermerebbe il rapporto di profondo affetto che lega Trevico con il maestro Scola – afferma – e consentirebbe al nostro comune e all’intera Ufita di diventare punto di riferimento per gli ambienti cinematografici dell’Italia meridionale. L’idea è quella di realizzare un centro multimediale per giovani laureati, che hanno la passione per il cinema e per la cultura”. Insomma, si tratterebbe di una struttura che potrebbe aiutare i giovani anche a ritrovare le ragioni dell’aggregazione sociale e del confronto. Il palazzo è stato recentemente donato al Comune di Trevico e rappresenta un fiore all’occhiello per l’intera Valle pure sotto l’aspetto storico. Lo scorso aprile l’amministrazione comunale e una rappresentanza del locale istituto comprensivo statale hanno incontrato il maestro, ospite presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Fisciano, nell’ambito di un’interessante iniziativa promossa dal circolo Cinemovie in collaborazione con l’Ateneo salernitano. Il presidente regionale dell’Uncem, Donato Cufari, in visita a Trevico in occasione della manifestazione, si è a lungo soffermato nel museo ed ha espresso apprezzamento per l’iniziativa assunta dall’Amministrazione comunale”. Durante il Mangiastorie, infatti, le stanze della casa Scola sono state allestite a museo, con fotografie che raccontavano il cinema del 1963 a Cairano (La Donnaccia) e alcuni momenti significativi della vita del regista. Un ambiente, reso suggestivo da artistici giochi di luce e caratterizzato dalla presenza di un antico proiettore a sedici millimetri, pure donato da Ettore Scola, introduceva alla sala proiezione, che ha ospitato due pellicole famose: una, “Trevico-Torino”, diventata assai rara, che rappresenta il viaggio nella Fiat del 1973 e l’altra “La donnaccia”. La rassegna è stata curata dal Gruppo di Azione Locale Verde Irpinia – A.T.I. nell’ambito della iniziativa comunitaria Leader Plus Campania, da Medio Terre, film commission e dall’Agenzia per la gestione e l’implementazioni di reti.
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