Rendiconto generale dello Stato bocciato alla Camera per un voto o, più precisamente, per parità: 290 sono stati i voti a favore, 290 i contrari, nessuna astensione, rispetto ad un quorum (la maggioranza dei 580 votanti) fissato a quota 291. Chi per un motivo, chi per un altro nelle fila della maggioranza non sono mancate le assenze “pesanti”. Dagli ex ministri Claudio Scajola ed Antonio Martino. Mentre l’assenza del ministro Tremonti che ha fatto infuriare il partito del premier non ha influito sul quorum perchè da considerarsi ‘deputato in missione’. In generale 26 assenti nella maggioranza, tra le quali Francesco Pionati, il deputato irpino di Alleanza di Centro. Un primo segnale del “mal di pancia” si è avuto stamani dalle dichiarazioni rilasciate a Omnibus, su LA7. Pionati infatti ha dichiarato “”Se già Berlusconi e Tremonti non si mettono d’accordo figuriamoci cosa succederebbe con l’inserimento di Casini. Più aumentano i contraenti di un accordo, più è difficile trovare la sintonia”. Noi – ha aggiunto – non siamo quelli che mettono le pezze ogni giorno. Berlusconi non ascolta consigli disinteressati e questo è un errore”. Che l’assenza di Pionati nel giorno del voto sul rendiconto generale fosse letto in questa chiave?
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