I soldi del condono per lo sviluppo del sud. L’idea, anche stavolta decisamente originale, è del parlamentare irpino Marco Pugliese. Una proposta che il deputato di Forza del Sud aveva avanzato già ieri, durante il convegno sull’Irisbus a Palazzo Caracicolo, tra lo stupore delle maestranze. A differenza di altri esponenti del centrodestra, Pugliese è favorevole all’ipotesi condono. “Mai come in questo momento di crisi è indispensabile attuare il condono fiscale al fine di far ricrescere l’economia nazionale a tassi più veloci” – dichiara -.Come è noto, però, l’idea è particolarmente invisa al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. A più riprese, infatti, ha sottolineato come nella fase attuale realizzare un condono produrrebbe sicuri effetti negativi sulla lotta all’evasione, presupposto indispensabile prefigurato dal governo per raggiungere il pareggio di Bilancio nel 2012, come richiesto dall’Unione Europea a gran voce. Diversi dubbi restano inoltre legati alle effettive possibilità che il governo Berlusconi, e soprattutto la componente leghista, acconsentano a destinare le risorse al sud. Ma Pugliese sembra non curarsene: “Fare il condono fiscale – sottolinea – vorrebbe dire dare una boccata di ossigeno alle casse dello Stato, unica soluzione per l’abbattimento del debito. E la storia ci da ragione. Infatti, – aggiunge – secondo i dati della Cgia di Mestre, le casse dello Stato hanno incamerato 104,5 miliardi di euro in 30 anni di condoni e sanatorie fiscali in Italia. Nel 1982 e nel 1992 hanno garantito rispettivamente il 113% e il 120,6% del gettito previsto. Anche nel biennio 2002 e 2003 il condono tombale, “annegato” all’interno di altri due condoni fiscali, aveva dato ottimi risultati: rispetto agli 8 mld di gettito atteso, erano arrivati 12,8 mld di euro, pari al +160,4% sul totale di incasso previsto.” Sicuro della bontà delle cifre, Pugliese avanza allora la sua controversa proposta: “Dopo una manovra finanziaria che ha richiesto sacrifici per tutti i cittadini, serve una sanatoria che potrebbe fare cassa immediatamente, ma solo se si mettono a frutto le risorse per il Mezzogiorno, in particolar modo per il piano di sviluppo dei trasporti al Sud. Dall’ Unione Europea arriva il sollecito a fare presto – conclude – e quindi introdurre queste misure straordinarie nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, è l’unica soluzione possibile”. (fl.co.)
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