Basket serie A – Sos Scandone: la palla a spicchi chiede aiuto

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Messo da parte questo deludente campionato, conclusosi con una retrocessione amara, la Scandone cerca di ripartire dalla legaA2. I tifosi nella veste degli Original Fans, da sempre vicini alla squadra, nella giornata di venerdì hanno organizzato un incontro al quale hanno preso parte autorevoli esponenti del mondo politico avellinese. Ma è riapparsa anche la figura di Ciro Melillo, che tanto è mancata in questa stagione, il quale avrebbe potuto gestire meglio le lacune societarie di questa maledetta annata. Ma cos’è emerso dal summit? Le solite cose, i noti problemi economici che da sempre accompagnano la storia di questa gloriosa società. Il punto fermo dal quale partire è sicuramente l’Air. Ma da quanto si è capito l’azienda irpina, amministrata dall’Avvocato Preziosi, avrebbe voglia di cominciare a ridurre i suoi costi di gestione ed avere al suo fianco qualche altro imprenditore, al fine di dare maggiore solidità alla Scandone. Il punto sul quale si è dibattuto, grazie anche alla presenza di chi nel passato ha reso possibile il miracolo Scandone come Menotti Sanfilippo, è stato quello della creazione di una società economicamente valida. Finalmente, forse si è capito che determinate faccende non possono essere lasciate al caso. Costruire una società forte economicamente con ogni persona al proprio posto è la cosa più importante. Voi pensate che un palazzo possa reggersi senza le fondamenta? La risposta è facile, no. Ad Avellino il problema societario lo si è voluto nascondere in passato, perché i risultati del campo hanno evitato di denunciarlo. Ma chi sa di pallacanestro e chi voleva bene a questa società ha sempre cercato di esporre questo caso. Adesso, si ci spera che i giovani e meno giovani industriali, sponsor del passato, del presente e del futuro possano sedersi ad un tavolo e trovare una soluzione per la Scandone. Ma il presidente Cardillo non poteva certo aspettarsi che gli industriali fossero presenti in una riunione pubblica. Sarà quindi, compito del massimo esponente di Galleria Giordano prendere il telefono e chiamare tutti gli industriali. Dare avvio ad un servizio di mailing, chiedendo l’intervento di questi. Alla fine se dovessero chiamarne 30 almeno 15 interessati di sicuro ne prenderanno parte. La palla a spicchi avellinese in questi ultimi dieci è stato motivo di orgoglio ed il fiore all’occhiello della nostra città. Avellino è stata conosciuta in Italia per la sua squadra di basket. La nostra Scandone è un patrimonio di tutti, non deve e non può morire, come si è lasciato morire altre realtà irpine come il Basket femminile. Il 28 maggio del 2000 a Jesi al termine della vittoriosa gara 4 Sanfilippo disse che quella era stata la vittoria di “tutti”. La retrocessione di quest’anno è allo stesso modo una sconfitta della nostra comunità e di chi male ha gestito la Scandone, trattandola come un giocattolo. Sia che si affronti un campionato di serie A o di A2, la pallacanestro deve essere aiutata e seguita dalle istituzioni che sempre devono stare al fianco di questo sport e non solo nel momento di bisogno. Roseto e Livorno non hanno nulla più di noi e pure, tra mille difficoltà e fortuna sono riusciti a coprire pendenze economiche, grazie all’intervento delle istituzioni e di imprenditori locali. Perché ad Avellino non si fa lo stesso? Entro il sei giugno dovranno essere pagate le tasse, entro quella data si verrà a conoscenza del futuro della società. Per la prossima settimana dovrebbe esserci un incontro tra imprenditori locali per decidere l’ingresso di nuove forze.

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