Dalle aziende dell’indotto Irisbus riceviamo e pubblichiamo “Nelle scorse settimane abbiamo assistito allo svolgimento di tanti tavoli di trattative per convincere la Fiat a non chiudere in Valle Ufita senza che abbiano prodotto alcun risultato. Invece, le pmi dell’indotto credono nell’assoluta necessità di azioni politiche ed imprenditoriali per un rilancio produttivo della Irisbus di Flumeri / Grottaminarda e delle aziende, quelle stesse aziende campane, irpine, che hanno contribuito – con silenziosa operosità – nei decenni a rendere lo stabilimento di Flumeri tra i più qualificati e competitivi d’Europa. Pertanto, la politica ha il compito di coordinare e coinvolgere tutte le competenze e le risorse locali per un futuro di sviluppo ed occupazione, facendo sentire la sua voce e presenza, senza fermarsi alla gestione passiva della congiuntura esistente (aspettando che passi e sperando che non lasci danni eccessivi). Quindi, l’indotto campano e del sud non chiede elemosine ne’ interventi per la sopravvivenza dello stabilimento di Valle Ufita ma suggerisce un intervento immediato, semplice e concreto, che necessita che istituzioni e mondo imprenditoriale lo facciano proprio: costruzione di bus ad hoc per le città italiane ed ottimizzabili per le esigenze locali. Gli interlocutori ai quali l’indotto si rivolge sono: Il Governo affinché supporti con coerenza lo stabilimento IRISBUS attingendo ai fondi europei per commesse anche di entità modesta ed utilizzando gli ammortizzatori sociali per gli addetti allo stabilimento di Valle Ufita, allo scopo di mantenere aperto il sito produttivo per il periodo necessario all’organizzazione delle sinergie. Tutto ciò con l’obbligo di far rispettare quanto stabilito nell’art. 69 del D.Lgs 163 del 12 aprile 2006 – codice dei contratti pubblici, in base al quale si stabilisce che almeno il 60% dei materiali (materie prime, semilavorati, componentistica) o dei servizi utilizzati per la fabbricazione degli autobus, venga acquisito (invertendo l’attuale situazione) da operatori economici locali (così come avviene attualmente in Francia). I sindacati, con la loro partecipazione vigilino affinchè tutte le parti, compreso le maestranze, contribuiscano alla corretta ed efficiente gestione dell’impianto di Valle Ufita. Le Università del sud affinché, nella loro continua richiesta di sinergie con le imprese, mettano in moto le capacità di tanti giovani ricercatori e studenti attraverso un indagine su tutto il territorio nazionale al fine di individuare Bus che sposino le principali esigenze comuni a tutte le città italiane. La Fiat, affinché si ponga a capo del progetto e disponga dell’indotto IRISBUS per sfruttare le idee, le competenze e le tecnologie innovative che tutte le imprese hanno a disposizione, al fine di portare utili alla Fiat e alla “Fabbrica Italia” della quale le imprese dell’indotto si sentono parte integrante. Nella fattispecie, le aziende di progettazione dell’indotto sono pronte a prestare la propria collaborazione gratuitamente. Infine, Le pmi dell’indotto continuano a chiedere di partecipare a tutti i tavoli istituzionali previsti, per poter esporre ed approfondire la propria proposta”.
Redazione Irpinia
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