Oro, gioielli Bulgari e Cartier, macchine fotografiche e computer. Questi i pezzi grossi della refurtiva, quantificabile in decine di migliaia di euro, sequestrata a una delle bande di ladri più attive della capitale che, tra le case svaligiate, ha colpito anche quella del ministro Gianfranco Rotondi. Ribattezzata con il nome di “I soliti ignoti”, l’indagine, durata 6 mesi e portata a termine dagli agenti del Commissariato Trevi Campo Marzio, con il supporto del Servizio Polizia Scientifica e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di fermare gli undici componenti del gruppo arrestati per associazione a delinquere finalizzata a furto e furto plurimo aggravato. Segni particolari dei colpevoli? Nessuna traccia di effrazione negli appartamenti colpiti, solo un pò di cera nella serratura. I ladri infatti, veri professionisti nella clonazione delle chiavi, entravano tranquillamente dalla porta ed erano in grado in soli 15 minuti di aprire ingresso, porta blindata e cassaforte.
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