PARMA – Ieri a Parma si celebrava la giornata della bicicletta, con tanto di arrivo di tappa del Giro d’Italia, ma per un quarantaduenne di Roma, in Emilia in visita alla famiglia della moglie, la bicicletta d’ora in poi non sarà più il mezzo di trasporto preferito. Una passeggiata su due ruote verso uno degli spazi verdi della città ducale è infatti costata 257 euro di multa più la decurtazione di cinque punti della patente. Reato commesso: avere risposto al cellulare ed essere subito pizzicato da una pattuglia del Carabinieri, una delle tante che ieri controllavano la città proprio in vista dell’arrivo del Giro d’Italia.
«Ero lungo viale Mentana, mi è squillato il cellulare e, lo ammetto, ho fatto l’errore di rispondere senza fermarmi – racconta M.S. – A quel punto i militari mi hanno intimato l’alt dicendomi di dover fare la multa perchè è vietato parlare al telefono anche in bicicletta. Così è prescritto nel nuovo codice della strada. Io ho capito l’errore e per il verbale ho consegnato il mio documento, che però essendo la patente ha fatto scattare anche la decurtazione di cinque punti. Se avessi dato loro la carta d’identità non sarebbe successo! – si lamenta lo sfortunato ciclista romano – Ma a quel punto avevo mostrato quel documento e non potevo più farci nulla. E pensare che in quel momento lungo la strada che stava percorrendo M. S. il traffico era ridotto vista la vicinanza con l’area chiusa al traffico per il passaggio della corsa rosa, ma non c’è stato niente da fare: multa e punti». Ora è pronto a fare ricorso tramite il suo avvocato «soprattutto per quei cinque punti dalla patente che non mi sarebbero mai stati sottratti se avessi mostrato la carta d’identità. Una disparità di trattamento – conclude S. – che reputo inaccettabile».
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