Bitron Sud, tra battaglie e documenti. Ecco l’esito del vertice

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Morra De Sanctis – La Bitron Sud non deve chiudere. E’ quanto emerso dal summit di questa mattina che ha visto Sindacati, Provincia, Unione degli Industriali e sindaci confrontarsi sul futuro di un’azienda pronta a trasferire le commesse al Nord. Domani mattina il proprio disappunto sarà messo innanzi anche alla sede della Unione Industriale avellinese. Le soluzioni ci sono per evitare l’ennesima svolta negativa. “Dopo le vicende della Ingred – dichiara Ruggiero Cutillo massimo esponente sindacale – siamo qui per dire una cosa chiara: siamo contrari allo smantellamento dell’attività produttiva. Ci batteremo per il mantenimento dell’occupazione, delle commesse, per il rilancio dell’attività”. Dello stesso avviso Michele Caso rappresentante della Cisl di Avellino: “Si è registrata un’anomalia. E’ un’azienda che ha deciso di spostare le commesse dal Sud al Nord. Noi impediremo questo trasferimento. E poi cercheremo l’acquirente. Se è la Ims, ben venga la Ims”. A fine riunione il documento: “Le Organizzazioni Sindacali, l’Unione degli Industriali, i sindaci dei comuni interessati hanno definito scelte ed orientamenti da sottoporre al confronto nei prossimi giorni alla direzione della Bitron Sud: il tavolo, esprimendo la propria netta contrarietà alla chiusura, invita e sollecita la Direzione Bitron a rivedere la propria scelta di trasferimento delle attività produttive presenti in Irpinia e delle conseguenti procedure di mobilità attivate; nel contempo il tavolo chiede alla Direzione Bitron di valutare tutte le possibili soluzioni alternative affinché possa essere mantenuta la struttura aziendale e produttiva, nonché salvaguardati i livelli occupazionali; il tavolo concorda con l’iniziativa dell’on. Alberta De Simone di impegnare i livelli nazionali (Task force della presidenza del Consiglio del Ministri) di aprire confronti regionali (Assessorato Attività Produttive e Lavoro) per la ricerca di ulteriori soluzioni anche finanziarie che possano aiutare a risolvere il problema. Il tavolo, infine, ritiene assurdo il solo pensare che ai drammi, ai già tanti fallimenti e difficoltà che hanno largamente interessato il nostro territorio provinciale si possa o si debba aggiungere anche quello della Bitron”. Riflessioni importanti per il futuro dello stabilimento di Morra De Sanctis, prima ancora di operai, cinquanta, che oggi più che mai chiedono che venga tutelato il proprio lavoro.

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