Il lavoro non c’è e si fanno gigolo: la storia di due trevigiani

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C’è crisi e il lavoro scarseggia, ma in un modo o nell’altro bisogna tirare avanti. Questa la molla che ha fatto scattare l’idea di due giovani del trevigiano, che hanno deciso di darsi al mestiere più vecchio del mondo, ovviamente al maschile. La loro storia è quella di due ragazzi che subito dopo il diploma si sono tuffati, con scarsa fortuna, nel mondo del lavoro. Tanti colloqui andati male, tanti “le faremo sapere”, all’orizzonte la paura dell’incertezza e di un futuro lavorativo da precari, ma anche le bollette da pagare, gli studi universitari: queste le apprensioni che li hanno spinti a diventare gigolo, così come hanno raccontato sulle cronache locali del Veneto. Un moro ed un biondo, bella presenza, e tanto marketing fatto di volantini sparsi in tutta la città, e così piano piano sono riusciti a crearsi il loro giro di clienti. Le tariffe? Si parte dai 50 euro e si arriva ai 100, ma il prezzo sale quando il servizio comprende anche cene o l’intera notte. Da quanto hanno raccontato i due, a fine mese si riesce a racimolare fino a 2500 euro complessivamente, soldi sicuri ed immediati. Certo di questi tempi non è poco, ma c’è un altro aspetto: quello dei conti con dignità e amor proprio. Alla domanda su come si sentono in qualità di uomini oggetto, la risposta è arrivata franca: “Nessun problema”, anche perché a quanto pare il loro obiettivo è quello di raggranellare denaro per aprire un’attività. Il fine giustifica i mezzi. O no?

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