UdC – Villani: “Le parole hanno affossato l’Irpinia: ora i fatti”

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Avellino – “L’Irpinia ha bisogno di fatti e non di parole”. Così Alberico Villani, stimato penalista e primo cittadino di Altavilla Irpina, si presenta all’elettorato della provincia di Avellino che nell’ultimo fine settimana di marzo sarà chiamato a scegliere i nuovi rappresentanti in Consiglio regionale. Da amministratore, la carriera di Villani, che alle regionali si presenta sotto il simbolo dell’UdC, è sempre stata contraddistinta da una politica disinteressata, concreta, trasparente ed efficiente. Oggi più che mai, Villani è convinto che gli ideali democristiani che lo hanno guidato sinora nell’amministrazione comunale di Altavilla possano finalmente portare anche in sede regionale al cambiamento della vita in Irpinia e in Campania.

Sindaco Villani, come nasce la sua candidatura alle Regionali?
“Nasce dalla forte esigenza di rappresentare in Regione le istanze dei territori d’Irpinia. Dopo aver trascorso gli ultimi anni ad occuparmi dei problemi di Altavilla Irpina, paese in cui sono nato e di cui mi onoro esserne il primo cittadino da 7 anni (è stato eletto per la prima volta nel 2002, ndr), ho riscontrato sempre più il dovere e la necessità di portare alla ribalta dell’opinione pubblica anche le sollecitazioni dei tanti piccoli Comuni, troppo spesso in difficoltà nei rapporti con l’Ente Regione. Mi pongo al servizio dei cittadini in modo disinteressato e spassionato perchè vivo del mio lavoro”.

Da amministratore navigato, cosa pensa della fuga dei giovani talenti dall’Irpinia, una delle piaghe di questa provincia?
“Occorre molto puntare sul cambiamento della politica, togliendo di mezzo il politichese. In campagna elettorale porterò avanti il motto ‘fatti non parole’, poiché grazie anche al mio ruolo di amministratore ho imparato a non perdermi in discorsi inutili ma ad andare dritto al cuore dei problemi. Allora che fare? Occorre guardare a nuove risorse che siano adeguate per il mondo del lavoro. Lo sviluppo industriale in Irpinia è fermo ormai da decenni quando anche grazie alla regia politica di uomini come il presidente De Mita, nella nostra area si vennero ad insediare le grandi industrie. Il futuro si costruisce creando nuove occasioni di progresso, non solo fermandoci alle parole di principio”.

Come, dunque, restituire dignità all’Irpinia?
“Riammagliando bene il legame tra Provincia, Regione e Governo centrale. Il nodo importante è riuscire a ricollegarci con i centri decisionali: questa è l’unica via d’uscita dalla crisi. Non è possibile che i fondi europei vengano ancora gestiti in questo modo: occorre dare una sterzata a questa cattiva tendenza che penalizza il nostro territorio”.

L’UdC irpino ha messo in campo una squadra formata da 5 elementi di spessore. Che giudizio da ai 5 candidati?
“Credo che l’UdC abbia messo in campo una formazione ottima composta da persone ben radicate sui territori, eterogenea senza dubbio, di amministratori al servizio della politica e della gente e sempre occupati a risolvere i tanti problemi dei nostri territori. Credo molto in queste persone: adesso sta agli elettori dare fiducia agli uomini e alle donne dell’UdC e al nostro programma”.

Da una parte Caldoro, dall’altra parte una coalizione che ha puntato tutto sul sindaco di Salerno, Enzo De Luca. Cosa pensa di questa figura?
“De Luca ha fatto bene nella sua città ma è difficile ipotizzare di realizzare la stessa cosa anche a Palazzo Santa Lucia. Nella sua coalizione di centrosinistra sono presenti forze diversissime che in passato hanno già portato al fallimento della politica regionale. Un uomo solo al comando, per quanto capace, non può pensare di risolvere i problemi della Regione intera. Il centrosinistra ha fallito in tutti i settori chiave: lavoro, sanità, rifiuti, ambiente e infrastrutture. E’ giusto e democratico che al fallimento di questa politica vi sia ora alternanza. Con l’UdC e con la coalizione che fa capo a Stefano Caldoro, persona seria e capace, sarà possibile portare a termine il progetto di rinnovamento della Regione”.

Un’ultima battuta: cosa si aspetta di trovare il 29 marzo?
“Spero in un ottimo risultato, sia personale, sia per l’UdC che per questa terra. La gente ha voglia di cambiamento, di fatti e meno parole. Per la professione che svolgo sono abituato a spendere qualche pensiero in più in tribunale ma in politica ho imparato a pensare solo al sodo: le parole, i discorsi inutili e le passerelle hanno già affossato l’Irpinia”. (anpi)

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