Solofra, corruzione elettorale: 75 euro per due voti, D’Urso ed un elettore indagati

0
1553

SOLOFRA- Settantacinque euro per due voti. Quindi un voto alle comunali di Solofra del 17 e 18 settembre 2023 valeva trentasette euro e cinquanta. Per questo motivo l’attuale capogruppo di opposizione Antonio D’ Urso e un elettore, Elio V, quarantacinquenne del posto, sono indagati dalla Procura della Repubblica di Avellino. A distanza di piu’ di un anno  dalla vicenda, scoppiata nell’agosto del 2023, sulla base delle indagini dei Carabinieri della stazione di Solofra, il pm della Procura di Avellino Maria Teresa Venezia ha firmato un avviso di conclusione delle indagini e un’ informazione nei confronti dei due, un terzo soggetto, un certo Michele, non e’ stato identificato. I fatti si riferiscono a quanto documentato dallo stesso E.V il 18 agosto del 2023 all’interno delle vettura di D’Urso, che gli avrebbe consegnato la somma di settantacinque euro da dividere tra loro in cambio del voto alle elezioni. Il tutto era stato registrato dall’ elettore presuntamente  “corrotto” con un audio di circa ventotto minuti. E qui arriva il secondo fatto per cui c’e’ un’imputazione in questa vicenda e tocca solamente all’elettore.

LA DIFFAMAZIONE A MORETTI E PETRONE
Il 20 agosto 2023 l’uomo che avrebbe ottenuto la somma da D’Urso, aveva girato l’audio al candidato sindaco avversario Nicola Moretti e ad uno dei candidati della sua lista, Aurelio Petrone. Il video era finito da telefono a telefono, in piena campagna elettorale su vari telefonini nella cittadina conciaria e anche ripreso dai media. Nella stessa giornata diffonde un nuovo video, di 54 secondi, in cui chiede scusa a D’ Urso, facendo capire che proprio Moretti e Petrone gli avessero chiesto di fare una registrazione, cosa che lui ed un suo amico avrebbero rifiutato. Per questo motivo scatta anche la denuncia per diffamazione aggravata nei confronti dello stesso E.V. I due indagati, Antonio D’ Urso che e’ difeso dagli avvocati Felice Missano del foro di Salerno e Raffaele Tecce e E.V difeso dall’ avvocato Gerardo Santamaria, potranno chiedere nei prossimi venti giorni di essere sentiti dalla Procura per chiarire la loro posizione.