Caldaia in tilt, in classe con riscaldatori portatili: la protesta dei genitori a Quindici

0
2007

 

QUINDICI- La caldaia del plesso scolastico di Piazza San Sebastiano va in tilt e in classe, dopo due giorni di stop alle lezioni si torna con i riscaldatori portatili. Un caso quello scoppiato a Quindici, dove non tutti i genitori sono soddisfatti della gestione della vicenda da parte del Comune e della dirigenza scolastica e non sono convinti delle rassicurazioni della dirigente Maria Siniscalchi sulla efficacia per riscaldare gli ambienti delle “stufette” installate. Ma andiamo per ordine, a partire dalla ricostruzione della vicenda.
IL FATTO
La Commissione straordinaria alla guida del Comune aveva disposto in ragione del guasto/malfunzionamento della caldaia la chiusura delle scuole nei giorni 21 e 22 novembre. Era stato rilevato nell’ordinanza “che tali criticità non consentono di garantire il comfort minimo richiesto in termini di temperatura ambientale nelle aule; che il competente ufficio comunale, in data 19.11.2024, ha avviato, tramite piattaforma “acquistinrete pa”, la procedura per l’affidamento dei lavori di ripristino dell’impianto in questione;
che, nelle more dell’affidamento e dell’esecuzione dei suddetti lavori. è opportuno provvedere, d’intesa con l’Istituzione scolastica prevemivamente infonnata e resa edotta della questione,
alla chiusura del plesso scolastico “B. Croce'”, sito in Quindici, p.zza San Sebastiano, per i giorni 21 e 22 novembre 2024″. Il 25 novembre le lezioni sono riprese, con una comunicazione della dirigente scolastica che aveva comunicato ai genitori degli alunni che le classi sarebbero state dotate di riscaldatori portatili a norma e con un successivo provvedimento ha disposto le entrate posticipate degli alunni, alle 9 e alle 9:30 per consentire di riscaldare gli ambienti. Una soluzione che non ha convinto molti genitori, una parte di loro ha infatti sollecitato sia la Commissione prefettizia che la locale stazione dell’Arma per avere chiarezza sui tempi della soluzione della problematica. In particolare anche per segnalare come la soluzione dei riscaldatori portatili non sia idonea.
I GENITORI: LA DIRIGENTE NON SFUGGA AL CONFRONTO, NON RISOLTE LE CRITICITA’
“La dirigente scolastica non puo’ rifiutarsi di ricevere i genitori e allo stesso tempo le nostre sollecitazioni alla Commissione straordinaria e alla locale Stazione dei Carabinieri attendono ancora una risposta”. L’ avvocato Alessandro Siniscalchi, anche in qualita’ di genitore ha subito deciso di sostenere la richiesta di chiarimenti da parte delle mamme, gia’ sollecitata il 25 nobembre alla data della ripresa delle lezioni: “ho avvertito la necessita’ di sostenere le legittime istanze dei genitori-spiega Siniscalchi- seppure devo constatare con dispiacere che molte mamme non abbiano dato seguito alle iniziative di “civile dissenso” rispetto alle soluzioni scelte dalla dirigenza scolastica. Dovrebbe essere invece chiaro che le rivendicazioni si sostengono e portano avanti fino alla fine”. Non e’ l’unica nota di disappunto da parte dell’avvocato Siniscalchi: “nel nostro paese dovrebbe tornare di moda la necessita’ di mettere nero su bianco le questioni e le ragioni della protesta, perche’ gridare al vento davanti al bar, oltre a non essere un modo per risolvere i problemi resta una semplice chiacchiera da bar e forse solo un modo di farsi pubblicita’”. La vicenda e’ stata segnalata anche alla Prefettura, come spiega lo stesso Siniscalchi: “ho personalmente rappresentato la problematica anche alla Prefettura, dove alla luce dei concomitanti eventi per il 25 novembre ci e’ stato comunicato che avremmo avuto contatti con i funzionari successivamente. Cosa che non e’ avvenuta”. La soluzione adottata per il rientro in classe non viene ritenuta idonea: “A parte la presenza di queste stufette, ai bambini non viene garantito un ambiente uniforme tra le aule e gli spazi esterni alle stesse, con un passaggio da caldo a freddo. Avremmo voluto rappresentarlo alla dirigente scolastica ma non e’ stato possibile, un comportamento ingiustificabile quello di non confrontarsi. Come e’ ingiustificabile il fatto che coloro che si sono candidati a rappresentare le istanze dei genitori non avvertano la necessita’ di intervenire su questo tema. Ma dove si vuole arrivare? Forse a chiudere le scuole di Quindici? Ricordo alla dirigente che siamo un paese dove la struttura scolastica esiste e va adeguatamente manutenuta. Se ci sono altri obiettivi si renda edotta la comunita’”.