Si riporta la nota da parte del gruppo Davvero W la libertà.
“In questi giorni stiamo assistendo ad una persistente logorrea palesata dal consigliere di minoranza Rino Genovese. Ascoltiamo, talvolta divertiti e talvolta inteneriti, ricostruzioni fantasiose, appelli strappalacrime ed inviti mielosi rivolti un pò a tutti, figli di un malcelato nervosismo da stress post sconfitta condito da una patetica richiesta di incarichi.
Sentendolo parlare ci viene da pensare che sia stato il candidato sindaco sconfitto al primo turno, non del Patto Civico, bensì del Patto “cinico”. Sì, perché il suo mantra in questi giorni è l’esclusione dei suoi accoliti dall’annunciato avvio della fase 2 che la sindaca Nargi sta per avviare, così come ampiamente anticipato già a luglio, con la nomina in giunta di assessori politici. Il terrore politico di Genovese appare evidentemente essere quello di non ottenere poltrone per coloro i quali gli hanno consentito di sedere tra i banchi di opposizione, parlando di un patto etico sottoscritto prima del ballottaggio. Ebbene se mira a prebende di governo per i suoi colonnelli, il patto più che definirsi etico, dovrebbe essere dichiarato “eretico”. Se, invece, si riferisse ad un legittimo patto programmatico stabilito con l’attuale maggioranza, allora ci si aspetterebbero delle proposte programmatiche delle quali ancora oggi, a più di 4 mesi dall’avvio della consiliatura, non se n’è registrata neanche l’ombra.
Surreale anche la sua ricostruzione dell’apporto numerico del Patto cinico al ballottaggio.
Innanzitutto, va ricordato a Genovese che il 70% del consenso raccolto dalla sua coalizione è figlio di compagini che hanno fatto parte dell’Amministrazione Festa. Dunque, grazie al lavoro fatto negli ultimi 5 anni dal Sindaco Festa e dalla sua squadra è riuscito a sedere nuovamente tra i banchi di un’Assise comunale a circa 30 anni di distanza dalla sua esperienza amministrativa vissuta a Mercogliano, suo comune di residenza. La lista da lui, e non da solo, organizzata, infatti, ha ottenuto un poco lusinghiero 4%, e questo è l’unico risultato che, seppur parzialmente, può intestarsi. Dunque, al ballottaggio il consenso si è orientato laddove era già naturalmente diretto, per coerenza e per apprezzamento del lavoro svolto. Inoltre, una parte dei voti da lui raccolti al primo turno, non sarebbero mai finiti al centrosinistra. Questo è quello che evidentemente è accaduto al ballottaggio,
nel quale gli avellinesi hanno creduto e voluto dare fiducia ad una squadra, ad una visione e ad un progetto per Avellino, che negli ultimi 5 anni hanno rivoluzionato la nostra città, facendole conquistare un protagonismo nazionale ed ottenere una straordinaria crescita sociale, commerciale, turistica e di vivibilità. Fiducia che, invece, autorevoli esponenti del Patto cinico non hanno dimostrato nei confronti della nostra squadra e del nostro progetto quando, tra mille difficoltà, abbiamo organizzato la compagine per presentarci alle elezioni. Anzi. Ricordiamo i loro tentativi perpetrati per evitare che addirittura ci presentassimo con i nostri storici simboli civici al voto, e ricordiamo perfettamente i veti ed i giudizi netti, più che negativi, da loro espressi sulla ipotesi di candidatura di Laura Nargi a sindaco. Ed allora per noi l’etica è questa, la coerenza è questa, il coraggio di credere nelle proprie idee ed in sé stessi è questo. Noi siamo rimasti dove siamo sempre stati, convintamente abbiamo creduto in quello che avevamo fatto per 5 anni ed in quello che avremmo ancora potuto fare nei successivi 5, per la nostra Avellino. Abbiamo lottato in campagna elettorale, abbiamo faticato incessantemente per quasi 2 mesi con dedizione, sacrificio e grandissimo
impegno, ed orgogliosamente, mettendoci la faccia, ci siamo presentati al giudizio della città. Noi! E gli avellinesi ci hanno premiato. Ci hanno scelti, ci hanno consegnato la loro fiducia e ci hanno fatto vincere. Dunque, oggi abbiamo il compito ed il dovere di governare Avellino insieme alla sindaca Nargi, per continuare il grandissimo lavoro realizzato dall’Amministrazione Festa, e rendere la nostra città sempre migliore. Questo è l’unico patto che esiste e lo abbiamo sottoscritto con gli avellinesi. Questo sì che è un patto etico ed è un patto fatto di coerenza, passione, coraggio, impegno ed amore per la città, e non di cinica, disperata e patetica ricerca di prebende e poltrone”.