PRATA PRINCIPATO ULTRA- “Non ho paura del processo ma che non si conosca mai la verità”. Romina Manzo, che da mesi vive con l’accusa di aver concorso al sequestro di persona del padre, Domenico, per tutti Mimi’, scomparso nel nulla nel gennaio del 2021, risponde così a Lucilla Masucci che dopo la prima intervista di qualche giorno fa ieri e’ tornata a Prata Principato Ultra in collegamento con lo studio de “La Vita in Diretta” per stigmatizzare alcuni commenti negativi alle lacrime della precedente intervista. Nessun timore del processo a cui eventualmente potrebbe andare in contro, visto che sono attesi sviluppi sull’inchiesta, ma la paura che debba convivere per sempre con questa accusa e non sappia la verità su quanto avvenuto quella sera di gennaio di quattro anni fa. La ragazza ha ribadito che “insieme a mio fratello cerchiamo ogni giorno di focalizzare quanto avenne quella sera ma non ci diamo una spiegazione” e come gli aveva detto sempre il padre, oggi Romina rispetto ai suoi amici ha amaramente ammesso: “non mi fido più di nessuno”.
Anche l’avvocato Federica Renna, che assiste da quattro anni Romina, poi indagata si dice ansiosa di comprendere quale sia l’ipotesi che sara’ a fondamento dell’eventuale avviso di chiusura delle indagini sul giallo della scomparsa di Mimi’ Manzo. “Finalmente potremo leggere gli atti- ha spiegato in diretta con Lucilla Masucci collegata allo studio di “La Vita in Diretta”- perché questo è il fatto più importante e soprattutto capire se le accuse alla mia assistita, che e’indagata per reati importanti, ricordo che sono ipotizzati a suo carico i reati di sequestro di persona del padre , favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Finalmente potremo capire se è ancora coinvolta e se in quel caso a cosa si riferiscono i capi di imputazione a carico di Romina. In questa vicenda la macchina investigativa ha dimostrato grosse falle”.