Ex voto rubati dalla suora, il vescovo: in silenzio per rispetto del segreto istruttorio, non nascondo verità scomode

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“Il mio silenzio non è volto a celare verità scomode”. E’ quello che scrive Don Sergio Melillo, vescovo di Ariano-Lacedonia, rompendo il silenzio subito dopo il comunicato relativo all’arresto della suora che ha rubato quasi dieci chili di oro ex voto dei fedeli di nove parrocchie della Diocesi di Ariano ed è finita ai domiciliari. Quella del vescovo di Ariano Irpino, in una lettera alla comunità e’ una lunga spiegazione della sua scelta di non rilasciare dichiarazioni, annunciando tra l’altro anche la eventualità di una querela nei confronti di una nota trasmissione televisiva, senza citarla comunque.
Ma torniamo alla scelta del silenzio: “Non ho voluto rilasciare interviste ad emittenti televisive e testate della carta stampata-spiega Don Sergio- perché, soprattutto nella attuale fase di ricostruzione dei fatti e di ricerca degli elementi di prova, nel rispetto del segreto istruttorio sulle indagini condotte dalla Magistratura inquirente, alla quale, come esponente della persona offesa dal reato, ho reso e renderò la più ampia collaborazione, credo che non sia onesto esprimere giudizi o fare commenti sulla base di dati generici, sommari, frammentari e in continuo divenire o, peggio, non sia conveniente lasciarsi irretire da ribalte mediatiche che, in nome di un abusato diritto di cronaca, attraverso immagini, racconti e brani di interviste, il più delle volte ripetitivi, si dipanano da un filo narrativo quotidianamente alimentato da dati estemporanei, da mere supposizioni, da gratuite esternazioni in una logica del sospetto o del “romanzo” che crea scenari sconcertanti o l’aspettativa bramosa di risvolti sensazionali”. E ha concluso: “Per queste ragioni ho mantenuto un profilo di sobrio riserbo: il mio silenzio non è volto a celare verità scomode.E per me rappresenta la via giusta, che intendo seguire fino in fondo. Ciò detto, quando le indagini saranno portate a compimento, con la speranza che sulla vicenda cessi il clamore mediatico e la comunità recuperi fiducia e serenità, vorrò rendere più fitto con Voi, grazie anche all’apporto prezioso del Presbiterio, il dialogo fraterno, nel comune cammino di Fede”.