Procura, il saluto del pm Russo: qui una squadra, sceglierei altre mille volte Avellino

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AVELLINO- “Per la Giustizia ci vuole passione, quella che non ti fa dormire la notte, non serve un approccio burocratico. Vincenzo Russo e’ un pubblico ministero tenace, perché il suo obiettivo è rendere giustizia. E’ un fuoco che non si spegnerà mai. Lui lo possiede”. Sono le parole con cui il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma ha salutato il pm Vincenzo Russo, che da domani mattina sarà in servizio a Salerno. Questa mattina nell’ Aula Magna “Rosario Livatino” e’ arrivata anche per Russo, Sostituto di punta della Sezione Criminalità Economica di Piazza D’armi, l’ora dei saluti e di un bilancio dei sei anni trascorsi ad Avellino. Era stato lo stesso Airoma, aprendo il “rito” di commiato che scocca ad ogni trasferimento di un sostituto, ad avvisare che bisognava essere felici per il futuro del magistrato, anche alla luce del fatto che per la prima volta e dopo aver girato per tutta l’Italia, lavorerà nella sua città, Salerno. Ed il leitmotiv dei vari interventi, oltre all’apprezzamento per il lavoro fatto in questi anni ad Avellino, si è basato molto anche sul lato umano. A salutare il magistrato sono stati il Questore di Avellino Pasquale Picone, il colonnello Domenico Albanese, il maggiore Silverio Papis, il presidente della Sezione Penale Gian Piero Scarlato, il presidente della Sottosezione dell’Anm Monica d’ Agostino. Non poteva mancare il saluto di Franco Vetrano, che ha subito messo in campo una delle sue definizioni. “Il dottore Russo a Salerno ama il mare, ad Avellino e’ un lupo”. Il risultato è che come ha concluso Vetrano “e’ un lupo di mare”. Emozionati i saluti di Gennaro, collaboratore della Pg della Gdf di Russo, che ha raccontato i due stati d’animo di un giorno: la gioia per il futuro della carriera del dottore Russo e la tristezza perché se ne va. Ha ricordato come in questi anni il magistrato ha saputo trasmettere entusiasmo alla squadra. Lo dimostra il fatto che “fossi contento già il giorno prima di tornare in ufficio all’indomani”. Anche Patrizia, della Pg della Polizia e negli ultimi sei anni al fianco del magistrato ha rivolto un saluto carico di emozioni. La conclusione al magistrato che lascia Avellino, con due passaggi chiave del suo intervento. Il primo, la crescita professionale che ha riscontrato nei sei anni ad Avellino. Russo ha ricordato che gli avrebbero prospettato un incarico noioso, in una provincia dove non succedeva nulla. Non è stato così. E anche le indagini che ha condotto lo dimostrano.
“Se mi si presentasse di nuovo la possibilità di scegliere Avellino io la rifarei mille volte. Perché ad Avellino e vero e una piccola Procura in un territorio molto vasto, però rispetto a quanto mi prospettavano: ti scoccerai, chissà quale inchieste farai e’ stato invece l’esatto contrario. Avverto di aver fatto uno scatto professionale, uno scatto interiore e professionale che io apprezzo tanto. Per questo sceglierei sempre Avellino. E me ne vado con tristezza. Perché qui è la componente umana a fare la differenza. In un ufficio la componente umana è fondamentale, non solo i colleghi ma anche il personale. Ad Avellino mi sento a casa, venire a lavorare e’ un piacere. Sono stato ben accolto e ho lavorato con disinvoltura e passione. E’ difficile abbandonare persone con le quali c’è stata una proficua e costante collaborazione, perché si è formata una squadra. Ma questo puo’ essere anche un arrivederci”.