Avellino – Né da una parte, né dall’altra. Franco Vittoria, al tavolo con Franco Iovino, Bruno Gambardella e Gelsomino Grasso, ha presentato in mattinata la piattaforma programmatica delle ‘Cento Irpinie democratiche’, la formazione con la quale i ‘mariniani’ irpini si apprestano a scendere in campo per l’elezione del nuovo segretario provinciale del Pd.
“Noi siamo la terza via – ha spiegato il dirigente nazionale dei democratici – siamo per alzare, con il congressi, l’asticella del dibattito, siamo per un partito che torni ad occuparsi delle amministrazioni locali al voto, siamo in campo per un congresso che non diventi un luogo velenoso. Ecco, noi parteciperemo al congresso portando le nostre 5 idee”.
Il progetto politico della legalità ritorna al centro della discussione all’interno del partito. “E sono proprio i precari ed il dramma lavoro che diventano oggi il vero fallimento del Pd riformista – aggiunge – Noi proponiamo che le tematiche dell’ambiente e della sanità restino slegate dalla politica e affidate ad una conduzione di merito; siamo per il rilancio di un nuovo meridionalismo; siamo per la semplificazione amministrativa. Anche in Irpinia, c’è un Pd che ragiona per mettere in campo un progetto virtuoso”.
Tra le precondizioni per l’avvio di un discorso con le altre sensibilità del Pd, Franco Vittoria sottolinea che “… una possibile alleanza con l’UdC porterebbe indietro l’idea originaria del Pd, perché i centristi, o una parte dell’UdC, non hanno ancora le idee abbastanza chiare su un ragionamento di coalizione in materia di lavoro, sanità e ambiente”.
Non la migliore aria si respira a via Tagliamento dopo che, anche per la consegna delle liste per il congresso, sono stati registrati dissidi e aspri scontri tra i vertici: “Questo è un congresso che metterà il Pd irpino ancora più in crisi – continua – metterà in difficoltà gli iscritti e i dirigenti. Ci avviamo a celebrare un congresso provinciale dei veleni dei lunghi coltelli che dovrebbe, invece, parlare di lavoro ma che non lo fa”.
Critiche anche per il reggente Enzo De Luca: “Qualcuno aveva detto che, dopo aver defenestrato il segretario provinciale, colpevole del fallimento alle elezioni provinciali, tutto sarebbe andato per il verso giusto. E invece, dopo 4 mesi di reggenza, raccogliamo ancora macerie, votificio e ci apprestiamo a celebrare un congresso che sarà una vera e propria prova muscolare. Non si può immaginare un partito con una sola testa pensante, non si può immaginare un partito che non tenga conto delle varie differenze in campo. E’ un atto di grave irresponsabilità da parte di De Luca il non valutare che questo congresso raccoglierà altre rovine e metterà in ginocchio il partito”.