Maxitruffa e fondi trasferiti in Cina: due indagati dai domiciliari all’obbligo di dimora

0
1458
Guardia_Finanza_Solofra

SOLOFRA- Il Gip del Tribunale di Avellino ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare nei confronti di due indagati nell’ambito dell’inchiesta su una presunta maxi truffa da 45 milioni di euro organizzata a Solofra scoperta dai militari della Fiamme Gialle della locale Tenenza, accogliendo l’istanza presentata qualche giorno fa dal loro difensore, il penalista Ennio Napolillo . Entrambi saranno sottoposti all’obbligo di dimora (erano ai domiciliari, uno dei due già scarcerato dal Tribunale del Riesame). La Procura aveva già chiuso le indagini per tutti e si prepara a chiedere l’eventuale rinvio a giudizio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano portato alla luce elementi che indicano come i due individui sottoposti a custodia cautelare in carcere (nelle fasi successive attenuata con i domiciliari) , tramite “prestanome” compiacenti e società “cartiere”, avessero messo in atto un sistema di frode fiscale di oltre 45 milioni di euro. Una parte di queste somme, circa 1,7 milioni di euro, è stata trasferita attraverso numerosi movimenti bancari verso paesi extracomunitari, con una particolare destinazione verso la Repubblica Popolare Cinese. Le indagini hanno rivelato che gli indagati hanno eseguito diversi trasferimenti di capitali tra le società coinvolte nel sistema fraudolento, alternando cambi di amministratori e cessioni di quote societarie per eludere i sospetti e mascherare i capitali utilizzati. È stato anche accertato che i proventi illeciti sono stati riciclati attraverso contratti fittizi con altre aziende e la cessione di crediti, al fine di allontanare le responsabilità dalle società principali coinvolte. Erano stati contemporaneamente emessi sequestri preventivi per un totale di circa 3 milioni di euro, in relazione ai reati di riciclaggio, reimpiego di profitti illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Solofra. Queste investigazioni hanno individuato una struttura organizzativa con base nel polo conciario di Solofra e diverse ramificazioni nelle province di Avellino, Salerno, Napoli e Fermo.